The Last Of Us 1x05, "Endure and Survive": la recensione
Joel e Ellie fanno un pezzo di strada con Henry e suo figlio, capiamo chi sono i cattivi e vengono poste le due domande cruciali della serie
La recensione dell'episodio 1x05 di The Last Of Us, "Endure and Survive", disponibile su Sky e in streaming su NOW
Questa quinta, bellissima, puntata è anche quella in cui inizia a concretizzarsi la visione di mondo di The Last Of Us. Era lì fin dall’inizio, da quando Joel (che è il protagonista positivo in teoria), nelle prime scene dispone del cadavere di una bambina con relativa noncuranza, ma qui comincia a stringere la presa. Chi sono i cattivi? La storia e il genere cui appartiene questa serie sa bene chi mettere in quella casella, sono le persone armate, sono quelli vestiti di nero, sono i dittatori con lo sguardo torvo. Eppure più volte lungo la puntata vedremo la leader dei cattivi spiegare le sue idee, verremo messi al corrente di cosa li spinga e in una bellissima scena la vediamo nell’appartamento in cui è cresciuta, ormai disabitato come molti altri.
L'importanza degli spazi
Questa degli ambienti è una costante dell’episodio. La soffitta arredata con i disegni di un bambino in cui sì è nascosto Henry (un luogo angusto che porta i segni teneri di chi l’ha abitata), l’asilo sotterraneo in cui l’umanità aveva cercato di preservare la vita dei bambini (il cemento armato colorato, la luce che filtra a stento, l’inaspettata macchia di colore in un viaggio sotterraneo grigio) e poi quell’appartamento vuoto, in cui esce una dolcezza inattesa e capiamo bene che senso abbia perseguire Henry con quella foga. Ha ragione lei, dal suo punto di vista, e ovviamente ha ragione Henry, che vuole vivere. Ognuno è il protagonista positivo della propria storia. Chi sono quindi i cattivi?
Gli zombie sono ancora uomini dentro o sono cattivi? Henry è una spia o è un povero diavolo? E chi impone la violenza vuole il male di tutti o sta cercando di limitare i danni? E ancora Ellie e poi Joel, chi sono? Quanto fanno per essere i buoni e quanto invece non sono diversi dagli altri e a differenziarli è solo il fatto che hanno un obiettivo che non prevede gli altri, anzi prevede di evitare qualsiasi contatto? Come nel cinema noir migliore (anche se quel genere non ha niente a che vedere con The Last Of Us, che semmai è una modernizzazione del western) è solo il punto di vista da cui raccontiamo la storia a mettere un’etichetta ai personaggi e in questa serie (come nel videogioco da cui è tratta) il punto è proprio che siamo tutti contro tutti, soli in un mondo selvaggio in cui ognuno ha la propria morale come possibile bussola. E questo giustifica tutto, quindi per questo forse è l’ultima stazione dell’umanità.
Con The Last Of Us 1x05 inizia ad avvicinarsi il finale
Siamo poco dopo la metà della stagione ma inizia la corsa verso il finale, tutto è stato disposto, ogni tema e ogni idea è stata messa sul tavolo e non rimane che guardare le conseguenze e le decisioni. Non rimane che studiare Ellie, ora finalmente una protagonista da quando in questa puntata si guadagna la stima degli spettatori. Lei che si è presentata come fastidiosa preadolescente così da poter compiere tutto il percorso da peso e ingombro, da fastidioso dovere cui assolvere, a ultimo baluardo dell’affetto in un mondo marcio, in questa puntata dimostrando grande destrezza nella scena d’azione è di colpo diventata un asset fondamentale.
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