Last Goodbye - Un tributo a Jeff Buckley, la recensione
Last Goodbye offre uno spaccato inusuale sulla vita di Jeff Buckley, restituendoci la profondità di una delle icone della musica rock
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Presentata nella collana dedicata alle icone Rock di Edizioni BD, l’opera è suddivisa in sette capitoli, ognuno dei quali è affidato al racconto di una persona: riviviamo, dunque, le tappe cruciali della vita di Jeff partendo dal primo incontro con il padre naturale – il cantautore folk Tim, morto di overdose qualche giorno dopo l'episodio narrato – passando per la realizzazione di Grace, il suo unico album in studio, i dissapori all’interno della band, le vicende personali e tanti altri aspetti fondamentali per cogliere la profondità del personaggio.
"Nell’accompagnarci verso il tragico epilogo, queste pagine lasciano emergere un ritratto veritiero, vivo e lucido."Nell’accompagnarci verso il tragico epilogo, queste pagine lasciano emergere un ritratto veritiero, vivo e lucido. Per quanto romanzata, la storia rispetta le fonti da cui ha attinto la sua scrittrice che, dal canto suo, non modifica la realtà dei fatti per adattarla a un’idea racconto, come successo invece nel biopic Bohemian Rhapsody. Quello che troviamo in Last Goodbye è l’insieme di sette piccole istantanee, un affresco dedicato a uno dei principali interpreti dei nineties.
Decisamente buona e centrata la prova della Ferraris ai disegni: il suo stile realistico è perfetto per immortalare la vicenda umana del protagonista, riproponendo foto e immagini di quel periodo che rendono l’insieme ancora più coinvolgente. L’espressività del tratto viene amplificato dal bianco e nero utilizzato dalla disegnatrice, utile per creare l'atmosfera crepuscolare che percorre questa storia.