L'assistente di volo - The Flight Attendant (prima stagione): la recensione
L'assistente di volo – The Flight Attendant ribalta le aspettative da thriller, sostenuto dalla prova di Kaley Cuoco
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C'è molto di Killing Eve in L'assistente di volo – The Flight Attendant. Come quella serie, anche questa prende un classico spunto da thriller e lo capovolge a suo piacimento. Non è un totale stravolgimento metanarrativo, ma più un gioco nel quale dovremo capire quanto effettivamente alla serie interessi raccontare quella parte di storia. La serie HBO Max, da noi distribuita su Sky da luglio, gioca infatti sulle aspettative del genere non solo dal punto di vista degli eventi narrati, ma anche del tono con cui sono raccontate quelle vicende. Thriller, dramma, commedia e humour nero si fondono e si confondono, il più delle volte con esito positivo. E anche quando non ci riescono, c'è una sorprendente prova di Kaley Cuoco a sostenere tutto.
Le basi del thriller classico ci sono tutte. Una persona normale al centro di un complotto molto più grande, che deve ricostruire a ritroso cosa è successo in una serata che non ricorda. La serie non tradisce mai queste premesse, ma è chiaro che le preme anche e soprattutto raccontare altro. Come se una vicenda del genere fosse accessoria, la fuga di Cassie diventerà strumento per elaborare traumi inespressi e venire finalmente a patti con tutte le sue mancanze. Alex Sokolov (Michiel Huisman) appare infatti nelle fantasie a occhi aperti di Cassie e diventa voce della sua coscienza, in un dibattito continuo tra la visione del mondo che da anni la donna si racconta e quel che invece ha sempre negato.
Ma è Kaley Cuoco a reggere il peso della storia e a riuscirci. Non sarà facile provare empatia per il suo personaggio, ma questa è una ulteriore conferma della bontà del lavoro dell'attrice, che riesce davvero a raccontarci questo percorso di redenzione. Quando rimane sulla sua rotta, tanto per restare in tema di voli, L'assistente di volo – The Flight Attendant funziona bene, coinvolge, ci tiene attenti. Ma ci saranno alcune deviazioni dedicate a personaggi secondari che non si incastrano benissimo con il resto della trama, un po' perché poco interessanti, un po' perché sinceramente appesantiscono una trama che già chiede qualcosa alla sospensione dell'incredulità. Piccolo accenno al fatto che la serie avrà una seconda stagione, nella quale però ci si dovrà impegnare per far ripartire una storia che sembra aver dato tutto in queste otto puntate.