Landscapers - Un crimine quasi perfetto: la recensione
La miniserie Landscapers - Un Crimine Quasi Perfetto arriva su Sky e NOW proponendo un approccio originale alla ricostruzione di una storia realmente accaduta
La miniserie Landscapers - Un crimine quasi perfetto, in un settore invaso dai procedural e dalle indagini scientifiche, sceglie un approccio totalmente diverso per raccontare la storia vera di un crimine e si addentra nella mente di chi viene considerato colpevole dalla giustizia, pur proclamandosi innocente.
Olivia Colman e David Thewlis interpretano Susan e Christopher Edwards, due persone assolutamente comuni e apparentemente innocue che, nel 2014, sono state condannate per l'omicidio dei genitori della donna e averne occultato i cadaveri nel giardino della loro casa.
Il primo episodio dei quattro che compongono il progetto, introduce i due coniugi mentre vivono in Francia, apparentemente felici. La realtà è ben diversa: lui non riesce a ottenere un lavoro a causa della sua scarsa conoscenza del francese, mentre lei sembra vivere in un mondo parallelo e compra costosi oggetti da collezione legati ai suoi film preferiti, nonostante i problemi economici. Chris cerca di proteggere in tutti i modi la moglie, che descrive spesso come "fragile", ma la situazione difficile lo spinge a chiedere l'aiuto della matrigna Tabitha, confessandole che hanno compiuto qualcosa che lo tormenta. La donna decide quindi di coinvolgere le autorità e Susan e Christopher, inaspettatamente, decidono di ritornare nel Regno Unito per collaborare con la polizia, dichiarandosi però totalmente innocenti del crimine di cui vengono accusati.
La miniserie diretta da Will Sharpe e scritta da Ed Sinclair inizia così a provare a ricostruire quanto accaduto in passato proponendo gli interrogatori, le indagini che fanno emergere tutti i punti deboli delle ricostruzioni della coppia, e la versione di Susan e Chris, spesso sospesa tra realtà e fantasia, addentrandosi in un mondo in cui traumi e tragedie vengono visualizzati come se fossero un film, e concludendo ogni episodio con immagini di reportorio tratte dai telegiornali dell'epoca.
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Un approccio originale rispetto ai true crime televisivi
Scena dopo scena ci si ritrova quindi a chiedersi quale sia la verità e, se soprattutto, ne esista una. L'importanza data all'immaginazione e all'atmosfera onirica porta infatti a compiere una riflessione sulle varie versioni che possono esistere degli stessi eventi, rendendo davvero complicato credere che possa esistere una ricostruzione totalmente obiettiva. Olivia Colman e David Thewlis sono attenti nel mostrare come i due protagonisti agiscano animati dall'amore reciproco e influenzati da quanto vissuto quando erano giovani, facendo emergere delle situazioni che hanno segnato in modo indelebile la loro esistenza e, soprattutto nel caso di Susan, ha portato a usare la propria immaginazione per trovare la forza di andare avanti. Landscapers - Un Crimine Quasi Perfetto porta così in scena un ritratto umano di due persone che sono diventate dei personaggi dopo essere diventate oggetto dell'attenzione dei media, mentre gli agenti e gli avvocati dell'accusa hanno provato a dimostrare le loro menzogne e ottenere giustizia per le anziane vittime.
La regia, aiutata da un ottimo montaggio, costruisce molto bene la struttura che rende il progetto televisivo davvero unico in un panorama televisivo invaso dalle docuserie e dai procedural, creando uno scontro tra razionalità ed emotività. Le quattro puntate, pur dando ovviamente molto spazio alle indagini e agli elementi legati all'omicidio, non si concentrano mai veramente sul crimine, preferendo dare spazio al lato umano della vicenda che risulta complessa e ricco di sfumature, tra la devozione che potrebbe aver portato l'uomo ad agire, violenze subite e una situazione mentale davvero precaria. L'aspetto benevolo e innocuo di Chris e Susan si scontra così con un'immagine pubblica di due assassini freddi e calcolatori, in grado di pianificare il delitto e le mosse successive e proseguire, come se nulla fosse, con la propria esistenza. Landscapers - Un Crimine Quasi Perfetto colpisce per la sua capacità di rappresentare un'interiorità spezzata e vulnerabile come quella di Susan, puntando l'attenzione sul contrasto tra l'indifferenza dimostrata dal resto della società nei confronti della coppia, la cui esistenza passa quasi inosservata persino tra i vicini e i membri della famiglia, e il clamore suscitato dall'indagine e dal processo.
Il lavoro firmato da Ed Sinclair e Will Sharpe costruisce così un caleidoscopio di suggestioni e citazioni, sperimentando in modo coraggioso con la struttura narrativa e con lo stile visivo, abbandonando la linearità per dare piuttosto spazio all'imprevedibilità delle reazioni della mente umana.
Una miniserie sostenuta dalle interpretazioni dei suoi protagonisti
Olivia Colman mette a frutto il suo grande talento e tutta la sua espressività per delineare una donna semplice, ottimista e che cerca conforto nei western con Gary Cooper che guardava con il nonno nei momenti più difficili. L'evoluzione di Susan, obbligata a confrontarsi con le domande e la razionalità dei suoi accusatori, è straziante e al tempo stesso realistica, facendo emergere una forza che per tutta la vita le è stata negata dalle persone che le erano accanto. La dolcezza con cui Susan si relaziona con il prossimo, che si tratti del marito o del suo avvocato, non mette però in secondo piano la possibilità che la donna fosse in grado di compiere un omicidio e rendersi conto della gravità della situazione, trovando dei modi per evitare di pagarne le conseguenze animata dalla sua totale convinzione di essere nel giusto e che, come accade nei film, siano stati i villain a pagare il prezzo della loro malvagità. La scelta di affidare il personaggio di Christopher a David Thewlis è invece stata particolarmente efficace per la capacità dell'attore di spaziare dalla totale vulnerabilità alla voglia di assumere un ruolo di protettore e difensore. L'attore è quasi impeccabile nel passare da una situazione all'altra e nell'interpretare anche i momenti in cui viene mostrato come lo spietato killer a sangue freddo ritratto dagli agenti e dalla stampa.
Le due star sostengono con estrema bravura il susseguirsi di bugie che raccontano a se stessi e agli altri, stimolando una riflessione sul modo in cui spesso di metta in secondo piano il lato umano di chi viene considerato un criminale rientrando in schemi narrativi e stereotipi che alimentano le pagine di cronaca nera e la curiosità della società. Le interpretazioni di livello degli altri membri del cast - in particolare di Kate O'Flynn e di Felicity Montagu nel ruolo di Patricia Wycherley - contribuiscono poi a mantenere alta la qualità della co-produzione Sky-HBO in tutti i tasselli del racconto, accompagnato con delicatezza dalle composizioni musicali di Arthur Sharpe.
GUARDA: Landscapers: in una featurette della serie Olivia Colman e David Thewlis presentano la serie