Lamborghini: The Man Behind The Legend, la recensione
La storia di Ferruccio Lamborghini viene letta attraverso la luce di Enzo Ferrari e ricalcando le parabole degli eroi americani
La recensione di Lamborghini: The Man Behind The Legend, il film disponibile su Prime Video dal 20 gennaio
Tutto poteva sbagliare Lamborghini (il film) ma non il lato della passione per le auto o per quell’epoca in cui in pochi chilometri quadrati veniva prodotto il meglio della auto mondiali, invece questa storia così pedissequa, che segue Ferruccio Lamborghini dal ritorno dalla guerra all’ascesa nell’Olimpo dei produttori di auto, non ha mai davvero il respiro della grande storia di automobili. Se ogni tanto, almeno, centra un po’ di tecnicismi che spiegano come mai proprio quelle auto sono riuscite a scalfire il dominio di Ferrari, non c’è mai il senso di fascinazione dell’uomo per le automobili, il segreto della loro presa sulle persone.
E se ancora ancora, in un impeto di comprensione produttiva, tutto ciò potrebbe essere giustificabile inquadrando il film come un’operazione sostanzialmente non diretta a noi (del resto va su una piattaforma, quindi ha una distribuzione immediatamente mondiale), è molto meno giustificabile la pigrizia di narrare la grandezza di Lamborghini sfruttando Ferrari. Da subito il film legge la storia di Ferruccio Lamborghini come la storia di uno che si è opposto a Enzo Ferrari, e manterrà questa lettura fino alla fine, di fatto celebrando il primo mentre si conferma ed esalta in realtà il secondo. È tutto vero, effettivamente quella era la molla a spingerlo, ma che un film che vuole illuminare Lamborghini utilizzi sempre e soltanto la luce del più noto costruttore d’auto del mondo per riuscirci è davvero il lavoro minimo possibile.
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