Lake of Fire, la recensione

Abbiamo recensito per voi Lake of Fire, divertente fumetto di ambientazione fantasy e fantascientifica

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Lake of Fire #1, copertina B di Chris Burham

Un'astronave fa naufragio da chissà dove nella Francia medievale, durante le crociate contro gli eretici, dopo essere stata assaltata da creature simili a insetti terribilmente aggressive, che ne hanno sterminato l'equipaggio. Schiantatasi sul continente, giace semidistrutta e diventa la tana di questi spietati e terribili parassiti alieni, i quali fanno strage di contadini e viaggiatori vicino a un piccolo e inerme villaggio. Gli abitanti sono convinti che sia una punizione divina, un'invasione di demoni dell'Inferno, una piaga di Satana, ma il borgo è isolato e insignificante. L'allarme rimane confinato.

Nel frattempo, a poca distanza, c'è un grande signore che ha un problema da risolvere. La sua crociata contro gli eretici si è appena complicata per l'arrivo di un cavaliere giovanissimo, di famiglia molto altolocata, che si è fatto dare l'investitura in tutta fretta per unirsi a questa missione santa e giusta. Si chiama Theo ed è venuto con il suo scudiero e un giovanissimo servo. Sarà certamente una bella gatta da pelare, non solo in quanto devoto idealista, ma perché va assolutamente tenuto fuori dai guai. Il ragazzo non deve morire.

Ecco che il grande generale si inventa una missione: Theo e una piccola brigata di cavalieri, assieme ad alcuni frati inquisitori e ai loro uomini, partiranno per il piccolo e insignificante villaggio di Montaillou, al fine di scacciare l'eresia da quelle lande. Non c'è nessuna eresia, laggiù. Non è che un modo di liberarsi di Theo e di alcuni altri elementi poco raccomandabili, tenendo il giovane nobile fuori dai guai. Dopotutto, Montaillou è sperduto tra i mondi e non vi succede nulla. Vero?

Quel che segue è ciò che immaginate, probabilmente. Matt Smith e Nathan Fairbairn confezionano un bel fumetto d'azione, con un intento molto preciso e perfettamente coerente nei toni e nella messa in scena.

Lake of Fire #1, copertina A di Matt Smith

La sceneggiatura è asciuttissima, capace di pennellare i personaggi in poco tempo per poi gettarli direttamente nella pugna, lasciando che siano le loro azioni a parlare, con pochi monologhi ben piazzati e interazioni che mettono il luce le personalità con grande efficacia. Alcuni personaggi hanno un chiaro sviluppo, altri rimangono incollati a una bidimensionalità che però è coerente con il loro ruolo, sia nella trama che dal punto di vista tecnico narrativo.

Lake of Fire è un fumetto di mestiere, scritto e disegnato da un bravo scrittore (noto per la sua carriera di colorista) e da un buon disegnatore, che non inventano nulla, ma dicono piuttosto bene quel che hanno da dire. Si legge con piacere e disseta la voglia di avventura con facilità. I due mantengono il soggetto e la sceneggiatura estremamente lineari e fanno bene, poiché quel che vogliono regalarci è intrattenimento di qualità con un paio di soddisfazioni notevoli: c'è un intelligente discorso sulla tolleranza e sulle incomprensioni culturali, sottotraccia, che ci fa sorridere per come è condotto, con una certa eleganza e con un pudore che manifestano sensibilità. Sono momenti apparentemente secondari, ma importanti. Come importante è la scelta di costruire un antagonista secondario molto ben congegnato, su questo argomento.

Lake of Fire è buon fumetto di genere che, come spesso accade, sa essere anche qualcosa di più e parlare di umanità, di persone. Nel bene e nel male. Lettura più che piacevole, che raccomandiamo.

Lake of Fire, immagine promozionale

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