La storia di Lisey: la recensione
Si può sbagliare un adattamento per troppo affetto rispetto al materiale originale? È quel che è successo con La storia di Lisey
Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.
Se c'è una cosa che non manca a La storia di Lisey, è l'affetto per l'universo di Stephen King e per le caratteristiche delle sue storie. E non è una sorpresa, considerato il fatto che lo stesso scrittore è stato attivamente coinvolto nella scrittura della miniserie televisiva. Ma si può sbagliare per troppo affetto? Probabilmente sì, considerato che questo è quel che è accaduto qui. La storia di Lisey è un parco giochi, ma di quelli piuttosto deprimenti, che raccoglie tanti elementi ricorrenti della poetica kinghiana, ma senza la forza e il coraggio necessari a rielaborarli. Risultato è un adattamento annacquato, dal ritmo e dalla narrazione confusa.
Innanzitutto, La storia di Lisey è un racconto costruito in prospettiva. Ciò che doveva accadere è già accaduto, informazioni che dovevano essere condivise lo sono state già, e la storia è raccontata come un flusso di immagini in cui eventi passati e presenti si confondono e sovrappongono. La storia asseconda una logica interna, fatta di sensazioni e ricordi piuttosto che del normale fluire degli eventi. Arriverà la consapevolezza, che per lo spettatore significa raggiungere Lisey e la sua singolare elaborazione del lutto, ma forse sarà troppo tardi a quel punto.