La serie di Cuphead! (stagione 3): la recensione

Gli episodi della stagione 3 de La serie di Cuphead si concentrano sui personaggi di contorno, dando ancora più vita alle isole Calamaio

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La Serie di Cuphead! (The Cuphead Show) la recensione della stagione 3.

La stagione 3 de La serie di Cuphead! è stata tra le uscite di fine anno di Netflix, con i suoi ultimi undici episodi capaci di arricchire ancora di più il background degli abitanti delle Isole Calamaio. I due sciocchi fratelli lasciano spazio ad alcuni dei comprimari più importanti, in questa ultima infornata di episodi prima dell'anno nuovo. Le puntate mantengono (quasi tutte) la formula dei quindici minuti di durata, ma questa volta ci sarà un'evidente trama orizzontale, soprattutto nella seconda parte della stagione.

King Features Syndicate continua l’ottimo adattamento del videogioco di Studio MDHR (che vi ricordiamo nel 2022 ha ricevuto anche il tanto atteso  DLC) esplorando più a fondo passato e presente di alcuni dei personaggi più iconici delle isole Calamaio. Cuphead e Mugman lasciano quindi spazio anche ad altri protagonisti, pur rimanendo sempre importantissimi nello svolgersi delle vicende.

La serie di Cuphead!: la trama della stagione 3

Quest'estate, avevamo lasciato Mugman prigioniero di Satanasso, dopo che Cuphead aveva trovato accidentalmente il forcone del Re dell'inferno e aveva ben deciso di tenerselo. La stagione 3 riparte proprio da questo momento, concentrandosi spesso sulla rivalità tra Satanasso e la tazzina dai pantaloni rossi. Nel corso degli undici episodi però, il focus si sposterà prima proprio su Satanasso (in uno speciale Natalizio che rischia di diventare una visione annuale) per poi passare a Re Dado e soprattutto a Miss Chalice.

Con questa stagione 3 King Features Syndicate esplora il passato di Chalice, inedito nel gioco, spiegandone le motivazioni e come ha incontrato i due fratelli nella prima stagione. Il focus su Chalice la rende a tutti gli effetti la terza protagonista (così come successo nel DLC del gioco) ma tutto viene portato avanti con coerenza e in maniera credibile. La storia di Chalice non è la sola trama aperta a febbraio che trova un climax e una conclusione, e il finale dello show lascia aperte molte strade.

Rispetto alla stagione 2, tornano le canzoni, con circa un brano inedito a episodio. Come in precedenza si tratta di composizioni che portano avanti la narrazione, e che danno il giusto tono all'atmosfera del prodotto.

Come già detto, in occasione delle altre due recensioni, la serie tv di Cuphead resta un prodotto per un target giovane, che si ritaglia il proprio spazio al fianco di cartoni come i corti di Topolino di Paul Rudish o alle avventure dei Looney Tunes. Con oltre 30 episodi totali, possiamo dire con certezza che King Features Syndicate ha confezionato un cartone divertente in grado di convincere anche chi il gioco originale non lo ha mai provato. Se però fino ad adesso il cartone animato ha seguito la propria strada, parallela a quella del videogioco, il futuro potrebbe riservare più di una sorpresa.

Non sappiamo se, dopo un finale che strizza l'occhio proprio a chi ha giocato l'opera originale, La serie di Cuphead! tornerà con una stagione 4 il prossimo anno, ma ci aspettiamo prima o poi di rivedere su Netflix le due tazzine e gli altri folli abitanti delle Isole Calamaio.

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