La saga dell'Anti-Spawn di Grant Morrison, la recensione

Abbiamo recensito per voi il volume dedicato alla saga dell'Anti-Spawn, di Grant Morrison e Greg Capullo

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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La saga dell’Anti-Spawn è il titolo del ciclo di storie scritto da Grant Morrison sulle pagine della serie Image Comics lanciata nel 1992 e ancora oggi presente sugli scaffali delle fumetterie statunitensi. Pubblicato originariamente tra il finire del 1993 e l’inizio del 1994, rappresenta un unicum per il personaggio creato da Todd McFarlane: a differenza delle altre sortite di grandi autori, come Alan Moore, Neil Gaiman e Frank Miller, il contributo dello scrittore scozzese non si limita a un singolo episodio ma si estende a ben tre numeri (Spawn #16/18).

Nonostante questa sostanziale differenza e il coinvolgimento di Greg Capullo, Morrison – che all'epoca aveva già firmato gioielli DC Comics quali Doom Patrol, Animal Man e Batman: Arkham Asylum – non è riuscito a incidere nella mitologia della progenie infernale.

Lo spunto di questo arco narrativo è decisamente accattivante: se l’Inferno ha il suo esercito e i comandanti delle rispettive legioni, gli Hellspawn, il Paradiso ha i suoi corrispettivi, gli Anti-Spawn. Di fronte alla netta posizione di Al Simmons di non prendere parte a questa secolare guerra e di schierarsi a favore dei deboli e dei reietti, le Alte Sfere celesti decidono di intervenire creando un guerriero della luce, scegliendolo tra gli esseri umani e rafforzandolo con il fuoco elementale.

La comparsa sulla scena del Redentore arriva in un momento delicato della nuova vita del protagonista: in una anonima cittadina nel Nevada, che fu teatro di test nucleari, è stato aperto un passaggio verso l’inferno. Come se non bastasse, ogni angolo del paesino è modellato sui ricordi di Spawn. Dietro a tutto ciò ritroviamo il ghigno malefico di Jason Wynn, personaggio implicato nell’uccisione di Al.

Nonostante l’enorme successo riscosso dalla serie ai tempi dell'uscita di questa storia, nonché l’opportunità concessagli da McFarlane, Morrison decide di non osare troppo, preferendo mantenere un approccio timido. Sebbene non manchino spunti d’interesse (come la città realizzata con lo psicoplasma e la comparsa di un antagonista celeste) o sequenza davvero riuscite (l’aiuto inatteso dei senzatetto e la scena conclusiva con Wanda) l’intera costruzione dello storyarc appare banale e non priva di salti logici che ne disperdono il potenziale.

Se paragonata a quella di Angela, cacciatrice di taglie del Paradiso creata per la serie da Gaiman, la figura del Redentore esce sconfitta non solo per la brutta figura rimediata nello scontro con Spawn, ma soprattutto per la caratterizzazione debole. Il risultato è l'introduzione di un personaggio che non lascia il segno e che verrà sostituito più in là da altri prescelti (Phil Timper, Eddie Frank), con alterne fortune.

Tra i volumi fin qui proposti dalla collana Spawn d’Autore, il ciclo di storie firmato da Morrison è dunque quello meno convincente. Segnaliamo che La saga dell’Anti-Spawn rappresenta l'esordio sulla serie regolare di Greg Capullo: sebbene non manchino splash page in cui è possibile rilevare le peculiarità per cui diverrà amatissimo, lo stile dell'artista statunitense risulta ancora acerbo, tanto da non riuscire a imprimere il giusto appeal alla storia.

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