La ruota del tempo (prima stagione): la recensione dei primi tre episodi

I primi tre episodi della serie La ruota del tempo non convincono del tutto, introducendo in modo tradizionale protagonisti e location

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La ruota del tempo: la recensione dei primi tre episodi della prima stagione

La ruota del tempo porterà sugli schermi televisivi l'epica saga fantasy creata da Robert Jordan e il progetto prodotto da Amazon, con i primi tre episodi, getta le basi della storia e introduce i personaggi principali. L'adattamento per il piccolo schermo, nelle prime battute, sembra particolarmente curato per quanto riguarda la costruzione del mondo in cui si svolgono gli eventi, tuttavia il progetto sviluppato da Rafe Judkins fatica a offrire qualcosa di realmente originale e in grado di attirare gli appassionati del genere.

La storia raccontata nelle puntate è ambientata in un mondo in cui la magia esiste e solo alcune donne possono utilizzarla. Moiraine (Rosamund Pike), componente di una organizzazione tutta al femminile incredibilmente potente e chiamata Aes Sedai arriva a Two Rivers insieme al devoto guerriero Lan (Daniel Henney), sempre al suo fianco. Lì inizia un pericoloso viaggio intorno al mondo insieme a cinque giovani uomini e donne, uno dei quali si profetizza sia il Drago Rinato, destinato a salvare o a distruggere l’umanità.  La vita di Rand al’Thor (Josha Stradowski), Egwene al’Vere (Madeleine Madden), Perrin Aybara (Marcus Rutherford), Mat Cauthon (Barney Harris) e Nynaeve al’Meara (Zoë Robins) è destinata a cambiare per sempre dopo che Two Rivers viene attaccata da delle creature chiamate Trolloc, per metà animali e per metà umane.

Il progetto curato da Judkins è, senza alcun dubbio, stato creato pensando a una narrazione composta da più stagioni e in grado di dare spazio ai tanti personaggi che vengono introdotti che, nelle prime puntate, faticano però a risultare memorabili o a distinguersi. Il susseguirsi degli eventi, lo spazio dato ad alcune lunghe scene d'azione e l'inizio del viaggio compiuto dai protagonisti rendono infatti un po' difficile capire le caratteristiche dei giovani al centro della trama e svelarne i punti di forza. I personaggi femminili, in particolare Egwene e Nynaevesembrano possedere un buon potenziale dal punto di vista narrativo essendo ritratte alle prese con scelte difficili e dovendo far emergere rapidamente il proprio lato più determinato. Difficile, almeno per ora, rimanere affascinati dalla figura di Moiraine, nonostante Rosamund Pike sia convincente anche nei momenti in cui viene usata la magia con effetti speciali non particolarmente di alto livello. La ruota del tempo, in più passaggi, trasmette la sensazione di un progetto un po' vecchio stile, anche per quello che riguarda i costumi e la gestione delle location, che potrebbe distinguersi in futuro grazie alla costruzione dei personaggi e quella delle dinamiche sociali esistenti nel mondo in cui vivono.

Con una seconda stagione già ordinata da parte di Amazon Prime Video, La ruota del tempo ha sicuramente a proprio favore il tempo per evolversi e migliorare, obbligando però gli spettatori, ormai abituati ai tempi rapidi del binge watching e al gran numero di proposte sul piccolo schermo che lottano per ottenere l'attenzione del pubblico, ad aspettare più del previsto prima di appassionarsi realmente al destino dei protagonisti.

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