La Ruota del Tempo 1x07 "Tenebre lungo le vie": la recensione

La ruota del Tempo si avvicina al season finale con l'episodio Tenebre lungo le vie, confermando però le difficoltà emerse nei capitoli precedenti della storia

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Spoiler Alert
La ruota del Tempo 1x07 "Tenebre lungo le vie": la recensione

La serie La ruota del Tempo dimostra che lo show trova la sua forza dai momenti in cui il cast è insieme e le dinamiche tra i giovani protagonisti hanno il tempo di svilupparsi ed evolversi in modo naturale e non affrettato.

La puntata riprende la narrazione da dove si era interrotta: i giovani eroi, accompagnati da Loial (Hammed Animashaun), devono compiere un viaggio senza usare la loro magia, dopo essersi separati da Mat (Barney Harris), che ha scelto di non seguirli.
Involontariamente Egwene (Madeleine Madden), o almeno così pensa, evoca - a causa dell'involontario uso della magia per difendersi da un Trolloc - uno spettro, Machin Shin, conosciuto anche come Vento Nero, che li mette in crisi facendo emergere le loro paure e dubbi. Il gruppo guidato da Moiraine (Rosamund Pike) e Lan (Daniel Henney) riesce a superare la minaccia, non senza però aver subito delle conseguenze emotive. La voce dice a Egwene che è un'impostrice, Nynaeve (Zoe Robins) si sente dire che i suoi amici moriranno urlando, Perrin (Marcus Rutherford) viene accusato di aver aver voluto la morte di Layla, e Rand (Josha Stradowski) sente dei dettagli riguardanti le sue possibili origini.

L'arrivo a Fal Dara permette a tutti di concedersi una pausa dopo la tensione e gli eventi drammatici che hanno vissuto. In città Moiraine incontra inoltre Min (Kae Alexander), una donna con la capacità di vedere il futuro e visualizza Rand che tiene tra le braccia un neonato, Perrin con gli occhi dorati e del sangue sul volto, un legame che esiste tra tutti i ragazzi e un futuro poco positivo per il personaggio interpretato da Rosamund Pike.
Lan viene inoltre accolto con grande calore e Nynaeve trascorre la serata insieme a lui e alla sua "famiglia", scoprendone le origini e avvicinandosi ulteriormente. I giovani si trovano poi a riflettere ulteriormente sulla profezia e sul loro destino. Egwene e Nynaeve parlano dei rischi che stanno per correre e delle motivazioni che li animano. La discussione fa emergere la potenziale causa della rivalità tra Perrin e Rand che, poche ore dopo, si chiarisce con Egwene e le dichiara la volontà di diventare il suo Protettore se lei diventerà un'Aes Sedai.
Il ragazzo decide di indagare sulle proprie origini e viene svelato il legame con la sequenza iniziale in cui si vede una donna che sta per partorire e lotta per rimanere in vita contro dei guerrieri. Ad aiutarla a dare alla luce a un bambino, prima che la donna perda la vita, è Tam al'Thor (Michael McElhatton) Rand si rende quindi conto di essere il Drago Rinato, rivelazione che lo porta a prendere una decisione che avrà un impatto importante su tutti i suoi amici.

Nonostante l'incapacità di rendere i personaggi secondari rilevanti, come accade con Loial la cui presenza non ha ancora alcun spessore e solo un'utilità dal punto di vista narrativo, Tenebre lungo le vie riesce a offrire un buon approfondimento dal punto di vista mentale ed emotivo dei protagonisti. Dopo i primi minuti pieni d'azione, la puntata offre solo qualche passaggio aggiuntivo all'insegna della tensione nella prima parte della storia, preferendo concentrarsi sulla necessità di riflettere di ognuno dei potenziali salvatori. In una puntata con al centro prevalentemente i personaggi femminili, con Nynaeve sempre più decisa e sicura di se stessa, ed Egwene che dimostra i valori che la animano, è interessante lo spazio dato a Rand che accetta una realtà che aveva da tempo sospettato e di cui ora ha finalmente certezza. Sorvolando sul presunto interesse di Perrin per Egwene, non sostenuto particolarmente bene dalle interpretazioni e dalla sceneggiatura, l'evoluzione di Rand è gestita piuttosto bene a livello interpretativo e narrativo.
Lo show sembra però pagare un po' eccessivamente il prezzo della scelta di rivolgersi a un pubblico anche di ragazzi mantenendo tematiche e situazioni a un livello fin troppo casto e non esplicito, situazione che rende l'evoluzione dei rapporti sentimentali e le gelosie poco credibili.

Quando ormai manca un solo episodio al termine della prima stagione, La ruota del tempo continua a non liberarsi del problema che si trascina fin dalla première: un alternarsi di scene realizzate in modo superficiale e un ritmo discontinuo sostenuto da un montaggio poco brillante che fa procedere la narrazione in modo frammentato, sacrificando eccessivamente la costruzione del contesto e i personaggi secondari.
Il cast, soprattutto nei momenti più leggeri come quelli in cui i sono insieme al bar, sa sostenere con naturalezza le dinamiche di un gruppo di giovani adulti alle prese con scelte importanti e un destino tutto da scoprire, ma la necessità di passare rapidamente da un momento chiave all'altro della storia non agevola lo spettatore nel suo tentativo di identificarsi, capire e stringere un legame emotivo con i protagonisti.
La serie non è nemmeno aiutata dal livello tecnico non sempre all'altezza delle aspettative quando si tratta di dover raffigurare la magia e gli elementi più fantasy tratti dai romanzi di Robert Jordan, lasciando continuamente un vago senso di insoddisfazione difficile da ignorare.

La Ruota del Tempo, che comunque può già contare sul rinnovo per una seconda stagione da parte di Amazon, dovrà dimostrare con il season finale di essere in grado di trovare la propria identità e sfruttare finalmente il tempo trascorso a gettare le basi di un mondo epico che, per ora, è tale solo nei romanzi da cui è tratto.

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