La ruota del tempo 1x05 "Sangue chiama sangue": la recensione
Il quinto episodio della prima stagione della serie La ruota del Tempo, Sangue contro Sangue, mette in pausa l'azione e punta sui sentimenti
La storia raccontata nella prima stagione della serie La ruota del Tempo riprende mostrando le drammatiche conseguenze della lotta contro il finto Drago Rinato.
Nynaeve (Zoë Robins) si sta invece rendendo conto, ora che è arrivata a Tar Valon, che la sua vita non sarà mai come prima e deve capire come gestire gli insegnamenti e il controllo di Moraine (Rosamund Pike), confrontandosi anche con Liandrin (Kate Fleetwood), le cui intenzioni potrebbero non essere delle più nobili.
Rand (Josha Stradowski) e Mat (Barney Harris) sono intanto arrivati a destinazione, ancora scossi dagli eventi mortali avvenuti durante il loro viaggio. Rand, dopo quanto gli ha spiegato Thom (Alexandre Willaum), è inoltre preoccupato per l'amico e, mentre cera di decidere come comportarsi, incontra un orco chiamato Loial, un gigante buono convinto che il giovane sia il discendente di una razza di guerrieri.
Egwene (Madeleine Madden), di cui si svela nell'episodio anche un drammatico episodio avvenuto nel suo passato, e Perrin (Marcus Rutherford) sono inoltre in difficoltà a causa dell'incontro con i Figli della Luce guidati da Eamon Valda (Abdul Salis), che vogliono scoprire se la giovane può usare la magia, mettendola alla prova torturando l'amico. La situazione fa emergere sentimenti nascosti a lungo e porta a un'altra rivelazione.
A pagare eccessivamente il prezzo della necessità di far compiere rapidamente dei passi in avanti alla saga è l'affascinante e straziante presenza di Stepin, personaggio complesso che avrebbe meritato uno spazio maggiore in questa prima parte dell'adattamento per il piccolo schermo dei romanzi.
La ruota del tempo continua in certi passaggi a soffrire per la necessità di spiegare un mondo ricco di dettagli, regole e presenze, proponendo delle scene ideate con questo scopo che non aggiungono però molto alla struttura centrale dell'episodio.
Con una dose minore di scene d'azione e un'atmosfera maggiormente malinconica e drammatica, Sangue chiama sangue prova a mantenere l'equilibrio tra elementi fantasy e drammi umani molto realistici. Il risultato non è però del tutto convincente, compiendo a livello qualitativo qualche piccolo passo indietro rispetto alla puntata precedente, nonostante si debba notare come stia diventando progressivamente sempre più facile capire ciò che rende unico ognuno dei personaggi e provare empatia nei loro confronti.
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