La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi, la recensione
Abbiamo recensito per voi La nuova storia e gloria della dinastia dei paperi
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Coppia consolidata negli ultimi tempi da alcune storie targate Paperinik New Era, lo scorso anno Alessandro Sisti e Claudio Sciarrone si sono cimentati con un'operazione destinata a far discutere gli appassionati di Fumetto Disney: il sequel di Storia e gloria della dinastia dei paperi, miniserie in otto parti scritta nel 1970 da Guido Martina e disegnata da Romano Scarpa e Giovan Battista Carpi.
Se la Storia e gloria si concentrava su come gli antenati di Paperone abbiano accumulato la loro fortuna, Sisti proietta il lettore nel futuro applicando la stessa formula narrativa ai discendenti. Non ci troviamo di fronte a una trama divisa in più parti, ma a sei diversi racconti autoconclusivi, con l'unica eccezione di un epilogo che collega la vicenda tornando ai giorni nostri.
Capita però che il background culturale arrivi a rubare la scena, in particolare quando la vicenda va a sfruttare meccanismi narrativi già visti, a volte persino ripetendosi nel corso della saga. Ci sono però momenti in cui le aspettative vengono disattese e alcuni elementi utilizzati in modo imprevisto, come avviene per esempio con il coinvolgimento del personaggio di Gambadilegno, giocando con i pregiudizi del lettore.
Così come Sisti, anche Sciarrone scatena la sua immaginazione, realizzando universi che ci appaiono quasi sprecati, dato che vengono utilizzati per una trentina di tavole ciascuno: ambientazioni, abbigliamento, veicoli, tecnologie... tutto ha una sua precisa identità che mescola numerose influenze fantascientifiche senza risultare mai troppo simile a qualcosa di già visto.
Ci piacerebbe che queste finestre sul futuro potessero essere ulteriormente esplorate in futuro - un po' come fatto da Don Rosa con le appendici della sua Saga di Paperon 'de Paperoni - considerata l'accurata progettazione dietro a ogni diverso secolo.
Sciarrone dà vita ai paperi con una recitazione sempre efficace, espressioni e pose talmente dinamiche da sembrare studi per un progetto animato. L'unico aspetto negativo che abbiamo riscontrato, una piccola sbavatura nella costante parabola qualitativa dell'artista, sono i fondali abbastanza spogli, caratteristica che salta all'occhio in più di un'occasione, soprattutto nel volume di grande formato della Topolino Limited Deluxe Edition.
Anche in questo caso, spiace constatare il costante calo di contenuti speciali della collana. Questo è il volume più corposo per numero di pagine, e visto che il prezzo è in proporzione non avrebbero sfigurato più studi preparatori o un'intervista agli autori, invece di limitarsi a qualche bozzetto scartato per le copertine.