La misteriosa accademia dei giovani geni: la recensione dei primi episodi

La misteriosa accademia dei giovani geni forse manca un po' di originalità, ma è decisamente consigliata per i giovani spettatori

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La misteriosa accademia dei giovani geni: la recensione dei primi episodi

Oggi, ogni gruppo di persone straordinarie ha la sua accademia - o organizzazione - di riferimento. Ce ne sono tantissime e di ogni genere, adatte a qualsiasi particolarità e a qualunque fascia d'età. Ci sono quelle per supereroi, quelle per mutanti, quelle per streghe, e quelle per soggetti con un'intelligenza fuori dal comune. A quest'ultimo gruppo si riferisce La misteriosa accademia dei giovani geni, una nuova serie per ragazzi arrivata su Disney+ con i suoi primi due episodi, e con gli altri che usciranno settimanalmente. Si tratta di una piacevole, anche se non originalissima, storia con al centro dei bambini molto dotati che devono sventare una crisi globale.

I protagonisti sono Reynie, Sticky, Kate e Constance, interpretati da Mystic Inscho, Seth B. Carr, Emmy DeOliveira e Marta Kessler. Si tratta di quattro bambini abbastanza soli per vari motivi, o perché non hanno famiglia o perché le loro capacità eccezionali li hanno allontanati da tutti gli altri. Vengono reclutati dal misterioso Mr. Benedict (Tony Hale) che spiega loro come utilizzare per il bene le loro capacità. C'è infatti una grave crisi in corso, e solo loro possono infiltrarsi in un certo istituto per ragazzi e scoprire cosa sta succedendo e cosa – forse – sta macchinando il preside, il signor Curtain.

Basata su una serie di romanzi scritti da Trenton Lee Stewart, è chiaro che La misteriosa accademia dei giovani geni si rivolge ad un target giovane. I primi due episodi della serie sono lineari, ben scritti, ben impostati, e decisamente piacevoli, ma difficilmente qui uno spettatore adulto troverà spunti che lo interesseranno. Invece, per i più giovani, la serie è decisamente consigliata. James Bobin (The Muppets, Dora e la città perduta) dirige il primo episodio e dà alla puntata un bel ritmo, tutto giocato sulle varie prove di selezione che i giovani dovranno superare per essere ammessi nell'organizzazione.

I bambini sono ben interpretati, probabilmente un po' caricati nelle loro caratterizzazioni, ma anche molto efficaci nella resa finale. Reynie ad esempio è ingenuo, puro e gentile, mentre Constance sarà completamente opposta. Tutto nella serie è raccontato con un sapore di meraviglia, e ogni adulto è assurdo a modo suo quel tanto che basta. Ricorda molto, ad esempio, Una serie di sfortunati eventi, e probabilmente anche qui avremo a che fare con alcuni giovani molto dotati – anzi, praticamente geniali – che devono sventare i piani dei cattivi criminali. Svelando le loro bugie e cercando la verità con intelligenza.

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