La Mennulara, la recensione
Abbiamo recensito per voi La Mennulara, di Massimo Fenati e Simonetta Agnello Hornby
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Per avere i loro soldi, i tre fratelli Alfallipe dovranno annunciare la morte della Mennulara in pompa magna, farle un funerale di pregio, come a una di famiglia, ottemperare per filo e per segno alle sue richieste. Un disonore, per i figli di una casata così rispettabile, fare tributo in questo modo così ufficiale a una serva, una donna inferiore. In un paesino di Sicilia, queste cose contano. Come fare? Cedere al ricatto di una donna morta e di basso rango per il vil denaro, oppure rinunciare a una potenziale fortuna? Questo dilemma è alla base di una trama intricata, piena di colpi di scena, di segreti sui personaggi e protagonisti della storia come di misteri che si dipanano negli eventi.
Proprio qui sta il fascino di questa lettura per nulla breve e decisamente soddisfacente, che mantiene il passo lento del suo originale letterario, traducendone con efficacia l'atmosfera. Come da tradizione delle grandi famiglie bene, le cose non stanno esattamente come sembrano. La Hornby e Fenati, di rimbalzo, sono abilissimi nel mostrarci l'ipocrisia di una certa Sicilia legata alle radici, a una grandezza nobiliare che non c'è più, a un concetto dell'onore e della rispettabilità tanto antichi quanto poco veritieri, che servono probabilmente a coprire d'oro e brillanti vite molto più comuni, banali e normali di quanto si vorrebbe. Difetti che sulla pubblica piazza non possono essere svelati, pena il buon nome della famiglia tutta.
Il tutto sulla base di una vicenda davvero appassionante, a un intrigo tanto semplice quanto elaborato, frutto, ovviamente, del racconto della Agnello Hornby, in cui una donna è centrale, una donna dal carattere enigmatico e fortissimo, che si svela davanti ai nostri occhi e si rivela. Impariamo chi sia, pian piano, quando smettiamo di vederla con gli occhi degli altri. Un dettaglio di trama non banale, che ci ricorda l'importanza dell'autenticità e dell'onestà intellettuale. Mai giudicare dalle apparenze, soprattutto se ad esse si sovrappone la vox populi di una Sicilia da piccolo mondo antico, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti.