La Guardia dei Topi: La Scure Nera, la recensione

Abbiamo recensito La Guardia dei Topi: La Scure Nera edito da Panini Comics, terzo capitolo, in ordine cronologico, della grande opera di David Petersen

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Autunno (che vi abbiamo recensito qui) e Inverno (di prossima pubblicazione) sono oramai alle spalle. Il gelo e tutte le difficoltà che esso ha portato con sé hanno lasciato spazio alla brezza e la pioggia della Primavera del 1153. Molte cose sono cambiate dal nostro primo viaggio nei Territori dei Topi, ma questa è un'altra storia. Con La Scure Nera torneremo infatti indietro nel tempo di 38 anni, ossia 152 stagioni: è la Primavera del 1115 è questa è la storia di Celanawe, figlio di Marein, figlia di Blackbur, figlio di Holton, figlio di Dalton e unico erede rimasto in vita, assieme a Em, di Farrer, forgiatore della mitica Scure Nera.

Celanawe è un esponente di spicco della Guardia, un veterano che nella sua militanza ha avuto l'onere e l'onore di addestrare tanti apprendisti Zampatenera, fedele servitore della Matriarca Bronwyn: il Nostro vive una vita morigerata presso l'avamposto di Brinagel, che ha il compito di sorvegliare. La sua tranquillità viene però inevitabilmente turbata dall'arrivo dell'anziana Em, portatrice di importanti rivelazioni sulla dinastia di Celanawe, oltre che di una missione di importanza: entrambi infatti sono gli unici discendenti rimasti in vita di colui che creò e per primo brandì la Scure Nera, arma portentosa, in grado di donare forza e longevità al suo possessore, il quale avrà il compito di difendere i Territori tutti a costo della vita. La Scure è però andata perduta da tempo in territori lontani, oltre il mare: l'arma si trova infatti sull'isola di Ildur, appartenente alle Terre del Regno di Ebon, governate dai Furetti.

Per attraversare il mare, i due dovranno cercare un'imbarcazione e un capitano a Porto Sommacco: li troveranno nell'attaccabrighe Conrad e la sua nave, Il Dentice Rosso. Dopo una lunga traversata, giungeranno nel regno dei Furetti, governato da Re Luthebon, il quale è in possesso della mitica Scure: questo sarà il preludio di una serie di peripezie mozzafiato, che insegneranno al prode Celenawe che ogni segreto svelato esige un prezzo da pagare.

Leggere l'arte a fumetti creata dal tre volte premio Eisner David Petersen è sempre fonte di incanto. L'artista ha la straordinaria capacità di trasmettere le sue emozioni in maniera chiara e semplice al lettore: l'empatia che ogni pagina de La Scure Nera trasuda è qualcosa di assai raro.

Rispetto alle produzioni precedenti di Petersen, in questa si evince una struttura narrativa più ragionata, un impianto registico più impostato che consente al racconto di acquisire una connotazione più profonda e intimista, senza però andare a gravare negativamente su quella magica leggiadria che è un marchio di fabbrica de La Guardia dei Topi. Nella trama di questo racconto, più oscuro e maturo rispetto ai precedenti, vi sarà più spazio per molteplici twist narrativi che sorprenderanno il lettore, oltre che a una sapiente espansione dell'universo entro il quale la nostra storia si svolge, dimostrando un importante upgrade dell'autore sotto il profilo dello storytelling.

Dal punto di vista grafico, La Scure Nera conferma e rilancia quanto fatto vedere da Petersen sin dall'inizio della sua carriera: l'arte del racconto ha vita propria ed è in grado di comunicare emozioni senza bisogno di parole. L'autore è infatti un maestro nel saper bilanciare quantitativamente i testi e i disegni, sapendo bene quando approfondire con i primi, e lasciando spesso spazio a quel "silenzio narrativo" che in realtà è musica e gioia per il lettore.

Anche qui il libro è arricchito enormemente da una serie di sfiziosi contenuti extra che rappresentano la proverbiale ciliegina su di una torta buonissima.

La Guardia dei Topi - La Scure Nera, rappresenta l'inizio di un viaggio per quello che è uno dei personaggi chiave dell'intera opera di Petersen, ma è anche la perfetta chiusura di un cerchio apertosi quasi venti anni fa nella mente di un giovane ragazzo, che faceva il boy scout ed era innamorato della natura che lo circondava. Per un artista dotato di una tale immaginazione, quale è quella di Petersen, le avventure dei Topi non finiranno mai, e siamo sicuri che i personaggi che stiamo imparando ad amare sono destinati a tornare ancora e ancora. Lunga vita alla Guardia!

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