La fantastica signora Maisel (quarta stagione): la recensione dei primi due episodi

La fantastica signora Maisel ritorna con i primi due episodi della quarta stagione e, nonostante qualche difetto, l'attesa dei fan è stata ripagata

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Spoiler Alert
La recensione dei primi due episodi della stagione 4 della serie La fantastica signora Maisel, disponibili dal 18 febbraio su Prime Video

La lunga attesa è stata in parte ripagata: la quarta stagione della serie La fantastica signora Maisel, la creazione di Amy Sherman-Palladino e Dan Palladino, riparte da dove si era interrotta a livello narrativo, compiendo però passi in avanti dal punto di vista estetico e tematico, rischiando però di ripercorrere le stesse strade che avevano portato Midge a pochi passi da un cambiamento totale nella sua vita.

Il punto di partenza della storia di Mrs. Maisel nella stagione 4

La storia si era interrotta con Midge, interpretata da Rachel Brosnahan, che veniva licenziata dal team di Shy proprio pochi minuti prima della partenza per il tour che l'avrebbe portata sui palcoscenici europei a causa delle battute pronunciate durante un monologo all'Apollo.
Midge affronta la crisi a bordo di un taxi prima di affrontare la situazione insieme a Susie, senza però sapere che la sua manager ha perso i soldi che le aveva affidato e rischia così di ritrovarsi senza casa.
Il personaggio di Alex Borstein decide di non rivelare nulla a Midge e prova a riottenere la somma incassando l'assicurazione sulla casa a cui aveva dato fuoco volontariamente. Come prevedibile, tuttavia, la situazione non sarà particolarmente facile. Intanto Joel (Michael Zegen) sta ottenendo successo con il suo club, totalmente all'oscuro dei potenziali problemi legati al mondo del crimine di Chinatown. E poi ci sono i genitori dei due ex coniugi: Abe (Tony Shalhoub) ha iniziato a lavorare come critico teatrale per il quotidiano The Village Voice, mentre Moishe (Kevin Pollak) non esita a condividere la sua opinione quando scopre che Midge è in difficoltà economiche dopo avergli chiesto un prestito.
I primi episodi propongono poi feste di compleanno (in giorni sbagliati) totalmente caotiche, convivenze forzate, crisi personali e voglia di rivincita (e vendetta), con il solito mix di ironia, costumi curati nei minimi dettagli, colori, situazioni portate all'estremo eppure realistiche e un femminismo molto contemporaneo applicato alle regole e agli schemi di una società che sta provando a compiere un cambiamento.

Un ritorno alle origini

Chi ha amato le prime tre stagioni della serie non faticherà in nessun modo a immergersi per la quarta volta nel mondo di Midge, ormai conosciuto e familiare. La bravura con cui Rachel Brosnahan e gli altri membri del cast portano in vita i personaggi è innegabile e la protagonista, soprattutto nei momenti in cui interagisce con Tony Shalhoub e Alex Borstein, propone un mix irresistibile di onestà e vulnerabilità celata dietro la voglia di reagire di Midge e, in questo caso, ribellarsi a una realtà che penalizza le donne solo perché non sono nate uomini.
Non si può negare che la serie continui a regalare il giusto equilibrio di risate e riflessioni sulle imposizioni della società. Il problema principale, almeno nelle prime due puntate, è che i coniugi Palladino continuano a utilizzare da tempo lo stesso schema usato in modo ricorrente anche in successi come Una Mamma per Amica: far compiere dei significativi passi in avanti ai propri personaggi per poi far crollare tutto ciò che hanno faticosamente costruito nel season finale e costringerli a ricominciare da capo nel momento in cui la narrazione riprende con scene che ricordano, volutamente e non, le tappe più importanti dei capitoli precedenti della storia.
In più passaggi di questo avvio di stagione, tuttavia, si possono notare dei piccoli indizi che sembrano anticipare il definitivo raggiungimento della maturità per il progetto dei Palladino, anche per quanto riguarda la costruzione delle immagini e la gestione dei contrasti cromatici per dare ancora più spessore e impatto ai dialoghi, la vera colonna portante di ogni progetto ideato da Amy Sherman-Palladino.

I personaggi secondari rubano la scena in un ritorno non totalmente convincente

Una delle doti della sceneggiatrice è la capacità di creare intorno ai protagonisti un microcosmo di personaggi secondari assolutamente memorabili e in grado, in pochi minuti, di rubare la scena e lasciare il segno. Se in Una mamma per amica si trattava del trio composto da Kirk, Miss Patty e Babette, in La fantastica signora Maisel non si può non amare Abe, interpretato con i suoi alti e bassi in modo magnifico da Tony Shalhoub, e Shirley che Caroline Aaron porta in vita con un carisma e una simpatia che fanno sempre sentire la mancanza di uno spazio maggiore per il suo personaggio. Non tutti i passaggi della storia vengono giustificati, come i momenti quasi in stile thriller con al centro il tentativo di Susie di ingannare la propria compagnia assicurativa, e la presenza di Joel risulta, purtroppo, ancora una volta quasi superflua, ma il ritorno dello show possiede quel ritmo e brio utili a tenere sempre alta l'attenzione dei suoi spettatori in modo intelligente.

La fantastica signora Maisel - Quarta Stagione serie

Annunciando il rinnovo dello show per una quinta, e ultima stagione, Amazon ha sottolineato la capacità della storia di Maisel di parlare di donne in modo originale e unico. Parole che sono impossibile da non sottoscrivere e condividere: Midge, nonostante i difetti di questa ripartenza, rappresenta una protagonista femminile costruita in modo sapiente e diventata quasi un'icona, come enfatizzano le sequenze con cui si apre la stagione. La sua evoluzione da giovane moglie casalinga pronta a tutto pur di soddisfare il marito e apparire impeccabile in donna pronta a lottare per essere se stessa e ottenere ciò che vuole, senza però mai rinunciare alla sua passione per la moda e nascondere il lato più vulnerabile di se stessa, è in grado di conquistare e diventare strumento perfetto per rivendicare i diritti delle donne, che si tratti di avere un equo compenso o ottenere le stesse opportunità degli uomini in ogni campo della vita, persino nell'ottenere il credito mensile nei negozi di alimentari. Proprio per questo dispiace più del dovuto dover ammettere che la serie, dopo quattro stagioni, soffre spesso della mancanza di una presenza maschile in grado di tenere testa a Midge e in passato sono stati i momenti in cui la scena veniva divisa con Luke Kirby o Zachary Levi a creare quelle scintille così necessarie a mantenere vivo il fuoco di Midge sul palco e nelle scene dedicate alla sua vita privata.
Al termine di due soli episodi è presto per capire in che direzione si muoverà la storia di Mrs Maisel, ma resterà molto piacevole scoprirlo puntata dopo puntata e poter esprimere un parere definitivo sulla stagione 4 con la recensione al termine della visione di tutte le puntate inedite.

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