La Famiglia Addams 2, la recensione
Ritorna sul grande schermo la bizzarra e divertente famiglia Addams con un sequel che convince solo a metà
Dopo un primo capitolo divertente e piuttosto convincente, La famiglia Addams 2 delude un po' le aspettative proponendo un racconto che si concentra sul personaggio di Mercoledì lasciando fin troppo in secondo piano tutti gli altri personaggi che si limitano a brevi apparizioni da comprimari.
Il lungometraggio animato diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan affronta l'adolescenza di Mercoledì (Eleonora Gaggero) e Pugsley (Luciano Spinelli) mostrando le difficoltà dei genitori Morticia (Virginia Raffaele) e Gomez (Pino Insegno) nel gestire il progressivo allontanamento dei figli. Mercoledì, in particolare, si sente distante dalla personalità e dai comportamenti degli altri membri della sua famiglia, essendo particolarmente brillante dal punto di vista intellettuale e introversa. Gomez decide quindi di portare la famiglia, compresi zio Fester e cugino IT, in un viaggio con destinazione varie località iconiche degli Stati Uniti, venendo però disturbati da una visita inattesa che potrebbe stravolgere per sempre il rapporto con Mercoledì: il famoso scienziato Cyrus Strange è infatti convinto che la ragazzina sia sua figlia e sia stata scambiata al momento della nascita.
Il progetto diretto da Conrad Vernon (alla guida anche del capitolo precedente) e Greg Tiernan prova a trovare la chiave di lettura giusta per rivolgersi a un pubblico che possa riconoscersi nei problemi affrontati dai membri della famiglia Addams, dai genitori in cerca di nuovi modi per trovare un dialogo con i propri figli, ai ragazzini che sono alla ricerca della propria identità dovendo fare i conti con la propria unicità e una società che spesso non accoglie in modo particolarmente positivo chi è "diverso" e non si adegua agli schemi preimposti dalla società. Mercoledì appare perfetta per essere la figura centrale in un racconto contraddistinto da questo approccio narrativo e il sequel riesce in più momenti ad apparire come una rappresentazione piuttosto realistica dei problemi quotidiani degli adolescenti introversi e studiosi alle prese con coetanei più "social" e meno interessanti allo studio. Dal tentativo di non essere associata ai genitori così appariscenti ed estroversi alla frustrazione vissuta quando la scuola decide che tutti gli studenti devono sentirsi dei vincenti nonostante si fosse organizzata una gara di tipo scientifico, la crescente alienazione vissuta dalla ragazzina risulta accurata e ben tratteggiata. L'approfondimento della protagonista non è però accompagnato da un'analoga attenzione nel delineare gli altri protagonisti che compiono delle brevi apparizioni, come nel caso della Nonna o di Zio Fester, per regalare delle parentesi divertenti che alleggeriscano la tematica centrale più seria e riflessiva. Il divertimento è assicurato anche grazie ai contrattempi e alle surreali interazioni degli Addams durante la loro vacanza itinerante a bordo di un camper davvero spettrale, e gli spettatori più adulti riconosceranno sicuramente le varie citazioni cinematografiche inserite. La presenza dello scienziato "pazzo" che potrebbe essere il padre di Mercoledì, è però poco brillante e originale, procedendo su un percorso più che prevedibile e che non riserva grandi emozioni o sorprese.