La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra (prima stagione): la recensione

Nemmeno Kristen Bell può salvare la prima stagione della serie La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra dalla prevedibilità e dalla noia

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La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra (prima stagione): la recensione

La serie La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, fin dal titolo del progetto targato Netflix in arrivo il 28 febbraio, rende chiaro l'intento di offrire un approccio satirico a un approccio alle storie thriller che in questi ultimi anni hanno avuto molto spazio dagli scaffali agli schermi televisivi e cinematografici, e per farlo cerca delle svolte che dovrebbero risultare originali e sorprendenti, scivolando però in un susseguirsi di situazioni prevedibili e grottesche che deludono e non divertono.
A causare dispiacere, inoltre, è il materiale poco brillante a disposizione di un cast di talento, in più momenti in grado di risollevare il livello del progetto, oltre al tempo sprecato per arrivare a un epilogo che rappresenta l'elemento più promettente dell'intero show.

Al centro della trama c'è Anna (Kristen Bell): una donna segnata da una tragedia che ha distrutto la sua vita, togliendole la voglia di continuare la sua attività come pittrice e portandola a trascorrere le sue giornate bevendo, leggendo romanzi e osservando quello che accade fuori dalla sua finestra. Tutto cambia quando nella casa di fronte alla sua si trasferisce l'affascinante Neil (Tom Riley), un uomo rimasto vedovo che cresce da solo la figlia Emma (Samsara Yett). Anna si avvicina ai due, ma quel legame viene ostacolato dall'apparizione di Lisa (Shelley Hennig), la fidanzata di Neil, fino a quando una notte la protagonista si convince di aver assistito all'omicidio della donna. Nessuno, nemmeno la polizia, sembra crederle e Anna inizia quindi a indagare per scoprire la verità, facendo emergere segreti inaspettati.

The Woman in the House Across the Street from the Girl in the Window. Kristen Bell as Anna in episode 102 of The Woman in the House Across the Street from the Girl in the Window. Cr. Colleen E. Hayes/Netflix © 2021

La nuova serie Netflix ideata da Rachel Ramras, Hugh Davidson e Larry Dorf non riesce a replicare il successo di progetti come Dead to me e L'assistente di volo che sono riusciti a fondere elementi drammatici a una buona dose di ironia e un pizzico di mistero. Gli episodi si susseguono senza riuscire a creare la giusta tensione a causa di un intreccio fin troppo surreale e in cui la struttura narrativa sembra non avere una direzione precisa e perde tempo con momenti che suscitano più disagio che stupore. Il dramma che segna la vita di Anna e il modo in cui il suo trauma viene trattato dagli altri membri della comunità mettono inevitabilmente in secondo piano il tentativo di delineare una parodia del genere a cui appartengono La ragazza del treno o La donna alla finestra, senza dimenticare classici come La finestra sul cortile. L'eccessiva drammaticità degli eventi scelti come punto di partenza rende davvero difficile ridere di interazioni prevedibili e situazioni sopra le righe. Le battute affidate a Kristen Bell non hanno in nessun momento l'effetto sperato e l'attrice dà il meglio di sé quando ritorna in situazioni in stile Veronica Mars o interagisce con l'amica Sloane (Mary Holland), l'unica vera fonte di leggerezza negli episodi.
Tom Riley risulta piuttosto convincente nella parte del vicino che potrebbe nascondere un lato oscuro e rivelarsi un serial killer, e il regista Michael Lehmann gestisce molto bene il mix di fascino e le tante sfumature che l'attore riesce a infondere a un personaggio piuttosto unidimensionale.
Samsara Yett paga invece il prezzo della sua giovane età e inesperienza, soprattutto negli ultimi atti della prima (e forse unica) stagione del progetto, mentre dispiace vedere Michael Ealy relegato a un ruolo secondario che avrebbe meritato ben più spazio, anche per dare spessore alla storia di Anna.

Kristen Bell serie Netflix

L'intera costruzione degli elementi mystery è approssimativa a livello narrativo e nemmeno l'approccio ironico giustifica un susseguirsi di rivelazioni e scoperte che sono, purtroppo, prevedibili fin dalle prime puntate.
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra inizia a diventare veramente interessante nell'ultimo capitolo della storia quando, nonostante la breve durata degli episodi, finalmente si conclude l'intreccio legato ai vicini e ci si inizia a muovere in direzioni imprevedibili. L'apparizione a sorpresa negli ultimi minuti e il cliffhanger con cui si conclude la stagione, nonostante il livello basso dimostrato dallo show, porta quasi per assurdo a sperare in un rinnovo che permetta di scoprire cosa accadrà ad Anna e di dare spazio a un intreccio ben più intrigante e coinvolgente.

La serie, un po' come accaduto con Insatiable, è penalizzato da una sceneggiatura che non sembra in grado di capire i confini tra comicità e cattivo gusto, pensando erroneamente che le situazioni sopra le righe riescano in automatico a far ridere gli spettatori, sprecando così l'ottimo potenziale legato a un cast di livello di grande esperienza.

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