La città del decoro di Zerocalcare, la recensione

Abbiamo recensito per voi la storia breve La città del decoro di Zerocalcare, pubblicata sull'inserto domenicale de La Repubblica del 10 maggio 2015

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Per la prima volta in assoluto, il fumettista romano Zerocalcare ha pubblicato una sua storia su un quotidiano: si intitola La città del decoro, e si trova nell'inserto domenicale de La Repubblica del 10 maggio 2015. In sei pagine di racconto, l'autore parla della sua città, Roma, impostando però un discorso talmente profondo e universale da risultare valido e attuale per qualsiasi località del nostro Paese.

La storia parte da un tema sempiterno e importante: il senso civico. Cosa rappresenta questo accoppiamento di parole dal significato quasi esistenzialista? Cos'è questo senso civico, o, meglio, cosa è diventato al giorno d'oggi? In termini generici, ma non per questo poco validi, il senso civico è tutto ciò che è bene per la comunità nella quale viviamo. Fare la raccolta differenziata, raccogliere gli escrementi del proprio cane dal marciapiede, rispettare il codice della strada, e così via. Questo è il senso civico, e ogni bravo cittadino, anzi, di più, ogni bravo essere umano ha l'onere e il dovere di attenersi a questo. Se tutti facessero ciò, teoricamente, vivremmo in un mondo assai simile alla Repubblica immaginata dal filosofo Platone, uno stato utopistico nel quale le idee, concetti perfetti, si sono tramutate in realtà.

Inutile dire che non troveremo quel mondo uscendo di casa per andare a lavoro, domattina. Il senso civico è, difatti, un concetto così grande, e talvolta astratto, da essere facile oggetto di una contaminazione che può stravolgerne il significato. Ma, per fortuna (?) c'è chi non si arrende: sono in tanti, infatti, coloro i quali che al giorno d'oggi si ergono come paladini indefessi della propria città, appellandosi proprio a questo crazy little thing called senso civico. E, grazie a internet e alla diffusione dei social network, tanti volenterosi cittadini possono denunciare ciò che non va bene nelle proprie comunità, organizzandosi persino in gruppi creati ad hoc.

Per parlare di questa situazione, Zerocalcare utilizza come esempio Roma la Città dei Puffi, un luogo potenzialmente idilliaco, il cui raggiungimento della perfezione viene costantemente messo a repentaglio dalla presenza di fenomeni come il vagabondaggio o l'accattonaggio. Non va per nulla bene che vi siano persone che dormono per strada, in condizioni igieniche deplorevoli, o che rovistano fra i rifiuti come quei fastidiosi animali conosciuti come opossum. No: questo non è decoro, questo non è senso civico. Se queste persone si attenessero a questo, non girerebbero liberamente per strada, preferendo le fogne come rifugio, un po' come le Tartarughe Ninja. Occorre dunque applicare alla lettera il detto "a mali estremi, estreme misure". Solo così l'utopia sarà possibile. Ma anche no.

Con il suo consueto taglio ironico e graffiante, infarcito di bombe di cultura pop, Zerocalcare riesce a confezionare una storia breve che è una piccola gemma. In maniera intelligentemente scherzosa, Michele Rech è in grado di portare all'attenzione di tutti una situazione spinosa. Nel nostro Paese infatti la risposta all'indifferenza si è tramutata in qualcosa di assai più oscuro: la difesa del patrimonio comune è divenuta essa stessa un contenitore di rabbia, frustrazione e malessere del quale siamo sempre più impregnati, chi più, chi meno. L'utilizzo di strumenti come Facebook o altri social ha avuto l'effetto di amplificare, come un catalizzatore, il pericoloso rancore di una buona fetta di popolazione, sempre più arrabbiata verso un nemico indefinito e talvolta invisibile. La demagogia, il luogo comune e il malcontento popolare sono virus assai pericolosi che possono infettare chiunque, nascondendosi da qualche parte dentro di noi, pronti a venir fuori nei momenti e nelle situazioni più insospettabili, un po' come l'Herpes Virus, che si nasconde nei gangli del Nervo Trigemino e si "risveglia" nei momenti di stress o abbassamento delle difese immunitarie.

La colpa è di tutti, ma allo stesso tempo di nessuno. La soluzione è quella dell'avere saldamente in mente la consapevolezza di cosa è giusto e cosa sbagliato, e cercare di rimanere sempre dalla parte del "lato chiaro" della Forza. Perché non c'è nulla di più pericoloso e contagioso di un'ideologia sbagliata o deviata, come la Storia insegna.

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