Kuro 1 – 3, la recensione
Abbiamo recensito per voi i tre volumi di Kuro, opera di Somato pubblicata da J-POP
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Il ricco catalogo J-POP può annoverare dallo scorso febbraio un'altra proposta davvero interessante: parliamo di Kuro, serializzata in formato digitale su Tonari no Young Jump dal 2014 al 2016 e raccolta poi da Shueisha in tre tankobon. La casa editrice milanese ha proposto nel nostro Paese i volumetti sia separatamente che riuniti in un elegante cofanetto.
La sua caratterizzazione ha qualcosa di semplice e geniale nel suo essere minimale e tuttavia inconsueta, accendendo immediatamente nel lettore un'irrefrenabile curiosità. L'animale conserva nello sviluppo della trama un impenetrabile mistero, cosa che la rende irresistibile fino alla sua conclusione.
La forza di questo manga risiede nella sua capacità di essere dolce e al contempo inquietante, una favola noir dal lieto fine narrata con delicatezza ed eleganza estreme.
L'altro personaggio principale è la piccola Coco, la padroncina di Kuro, che conduce una vita tutt'altro che semplice: ha perso in un incidente i propri genitori e vive in un'enorme casa unicamente in compagnia dell'inseparabile amico a quattro zampe. In esso ripone un affetto e una fiducia incondizionati, nonostante le amiche della ragazzina, Milk e Maria, diffidino dello strano felino.
La città dove vivono tutte loro è minacciata da forze arcane e maligne, da demoni terrificanti che si nascondo nel bosco che circonda l'abitato. Ogni essere che entra in contatto con tali mostri viene posseduto e assimilato a loro: tutti, a quanto pare, tranne il micio di Coco. La bambina non ha paura di nulla, ed è in grado di affrontare ogni avversità quando le è vicino il suo cucciolo.
Kuro è in ultima analisi un viaggio delicato, commovente e poetico nel cuore e nella mente di una bimba colpita dalla brutalità di un dolore atroce ma che non si piega, non si lascia ingoiare dal buio nei confronti del quale anche un adulto cederebbe ma risponde al male con l'arma invincibile della sua fantasia, protetta dall'indissolubile legame d'amore verso il suo animale.
[gallery columns="1" size="large" ids="204064,204063"]