Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, la recensione

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è seriamente una boccata d'aria fresca nel panorama dei tower defense, con uno stile artistico eccezionale

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È ormai qualche anno che Capcom riesce ad alternare i ritorni delle sue serie di punta con qualcosa di più piccolo ma ugualmente riuscito, e il recente Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, non fa eccezione. Si tratta di un particolare strategico in tempo reale con alcune componenti action, e altre da tower defense, in cui un guerriero e una sacerdotessa partono per un viaggio volto a purificare villaggi presidiati da furie demoniache. Un concept interessante, soprattutto per il genere poco consono al grande pubblico.

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è il secondo gioco diretto da Shuichi Kawata (Shinsekai Into the Depths), e proprio come nel suo altro lavoro, anche qui troviamo tante idee diverse e una realizzazione artistica molto ispirata. Disponibile dal mese scorso su PlayStation, PC e Xbox (anche all'interno di Xbox Game Pass) scopriamo insieme se questo esperimento è riuscito, o se c'è qualcosa da limare per il futuro.

La via del ballo

Lo spadaccino Soh ha giurato di proteggere con tutte le sue forze Yashiro, l'ultima sacerdotessa in grado di mettere fine allla corruzione che ha avvolto il monte Kafuku. Insieme, i due formano una squadra formidabile e mentre Yashiro balla infonde nella spada e nel corpo di Soh nuova forza per purificare le furie demoniache. Per recuperare le dodici maschere della Dea, rubate da altrettante furie, i due partiranno per un pellegrinaggio lungo i villaggi che popolano la montagna, purificandoli e trasformandoli in basi sicure. Man mano che recupereranno le maschere poi, Soh e Yashiro potranno fare affidamento sugli abitanti dei villaggi, assegnandogli classi specifiche che li aiuteranno nelle lunghe lotte notturne contro le furie.

La trama di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è semplice, ma narrata attraverso della cut scen d'impatto in cui Soh, Yashiro e gli abitanti affrontano le diverse furie demoniache dando il meglio di loro. Le movenze di Yashiro sono conturbanti, e i balli di purificazione sono sicuramente una delle parti più riuscite dell'intera produzione. Le atmosfere si sposano alla perfezione con luci e ombre, dando un senso di calma durante il giorno e alimentando l'ansia durante le fasi notturne.

Il doppiaggio è ridotto al minimo, tra versi e sospiri, ma tutti i testi a schermo sono tradotti in italiano, così da poter essere compresi tranquillamente da chiunque sappia leggere. Un lavoro di adattamento molto buono, compresa la descrizione delle furie o delle attività tipiche dei villaggi. Bisogna lodare la cura messa nei dettagli dal team di Kawata, anche se si tratta di una produzione decisamente più piccola rispetto agli altri colossi di Capcom.

Kunitsu-gami: uno strategico d'azione

Ovviamente il fulcro di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è il suo gameplay. Come dicevo in apertura, si tratta di un mix ben riuscito tra strategico in tempo reale, action e tower defense. I livelli principali si dividono in due grandi fasi: diurna e notturna. Nella fase diurna dovremo purificare il villaggio, liberandone gli abitanti e assegnandogli i ruoli per la notte ventura. Dovremo inoltre utilizzare le sfere raccolte dalla purificazione per tracciare il sentiero di Yashiro, che inizierà a danzare verso il portale. Nella fase notturna dovremo invece proteggere la sacerdotessa dalle furie, grazie all'aiuto degli abitanti del villaggio e alle nostre capacità con la spada. Lo scopo è portare Yachiro sana e salva al portale alla fine del livello, così da sigillarlo e liberare il villaggio dalla corruzione.

Nella fase notturna verremo aiutati dagli abitanti del villaggio, ai quali non solo possiamo dare ordini, ma possiamo anche cambiare classe a piacimento. Ogni classe è poi potenziabile tra un livello e l'altro, rendendo i popolani risorse sempre più profittevoli durante gli scontri. Per sbloccare le classi dovremo recuperare le dodici maschere della Dea. Ognuna di queste maschere è custodita da un boss, che andrà ovviamente prima sconfitto. Gli scontri coi boss sono un ottimo mix tra l'action delle mosse di Soh e le meccaniche tower defense. Posizionare la giusta classe nel giusto punto faciliterà la battaglia successiva, riducendo il tempo di completamente e garantendo ricompense esclusive.

Una volta tramutati i villaggi in basi, avrete accesso all'ultimo genere del titolo: la fase gestionale. Si tratta semplicemente di utilizzare gli abitanti salvati in lavori di carpenteria, migliorando le strutture rotte e ottenendo ulteriori amuleti per potenziare Soh e Yachiro.
Pur andando a esplorare un genere definibile di nicchia, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è capace di tenere incollato allo schermo l'appassionato di strategici e tower defense, mischiando anche alcune semplici meccaniche action.

Una Capcom che osa... E fa bene!

Per chi non ha mai provato nulla del genere, e possiede Xbox, il titolo è presente anche all'interno di Game Pass, così che possiate togliervi il dubbio. Per i possessori di PlayStation, invece, c'è una pratica demo. Insomma, non ci sono scuse per non provare almeno a immergersi nelle atmosfere di Kunitsu-Gami. Da un punto di vista artistico, è impossibile non notare una cura nel dettaglio dei costumi e nelle idle animation dei guerrieri, oltre che un'estrema caratterizzazione delle furie. I colori freddi di queste ultime vengono sostituiti dai caldi del gruppo degli eroi, quasi in una danza irregolare mentre si combatte a schermo.

Nonostante la fase finale possa risultare abbastanza ripetitiva, Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è una vera e propria boccata d'aria fresca. Non per gli strategici in tempo reale, o per gli action, ma per i tower defense, grazie alla sua continua crescita ed espansione delle truppe. Se si vuole completare tutti gli obiettivi, il giocatore è spinto a ripetere gli stage con nuove strategie due, tre o quattro volte, così da affinare le tecniche di Soh e le capacità degli abitanti. E vi confido che, nella mia esperienza, riaffrontare i boss pericolosi una volta che si sono sbloccate nuove abilità dà tutt'altro gusto all'intera esperienza.

Quindi complimenti a Capcom, che continua a osare, ad alternare titoli grandi a produzioni più piccole. Produzioni pensate per un pubblico ridotto, ma capaci comunque di emozionare e divertire.

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