Kung Fu Panda
Po, un Panda che lavora nel ristorante del padre, sogna di diventare campione di kung fu. In originale, doveva essere simpatico. Ma con il doppiaggio di Fabio Volo, diventa un prodotto inascoltabile...
Recensione a cura di ColinMckenzie
TitoloKung Fu PandaRegiaMark Osborne, John StevensonVoci originaliJack Black, Dustin Hoffman, Angelina Jolie, Ian McShane, Jackie Chan, Seth Rogen, Lucy Liu
Uscita29 agosto 2008Eppure, il prologo iniziale era fantastico, grazie ad uno stile minimalista e una voce off spassosa che ci mostrano le incredibili storie del maestro del kung fu Po. Ma poi, emergono i soliti problemi dei prodotti della Dreamworks, che hanno l'abitudine di prendere delle star e permettere loro di improvvisare senza limiti. Basti pensare a Mike Myers ed Eddie Murphy (Shrek), Will Smith (Shark Tale), e Ben Stiller e Chris Rock (Madagascar), che sopperiscono (o tentano di farlo) alle mancanze delle sceneggiatura. Qui il compito di divagare a tutto spiano è stato affidato a Jack Black e sicuramente le sue doti comiche avranno comunque reso efficace il personaggio. Purtroppo, i distributori italiani hanno deciso che le capacità e l'attinenza artistica alle voci originali non è una priorità, mentre l'importante è ottenere un po' di promozione stampa affidando tutto a qualche celebrità (peraltro, il recente caso del flop italiano di Ortone e il mondo dei chi, che vedeva coinvolto uno scatenato Christian De Sica, rende questa convinzione decisamente discutibile).
Detto questo, è impossibile non rimanere perplessi di fronte alla prevedibilità di certe battute, che si tratti dei tanti riferimenti alla panza e al sedere di Po, così come l'inflazionatissima scena di un imitatore che prende in giro una figura autoritaria e viene beccato. Anche il resto della trama non brilla certo per originalità, anche se la funzione del cibo nella storia funziona bene. L'aspetto paradossale è che, in una pellicola che prometteva tante risate (magari non arrivate anche per certe scelte nostrane), le cose che funzionano meglio sono le scene d'azione, che, senza copiare troppo, come hanno fatto in tanti, i momenti migliori del primo Matrix, risultano ben costruite e discretamente avvincenti.
Il film avrebbe anche una scena dopo i titoli di cosa, ma sembra quasi una presa per i fondelli (anche se magari vorrebbe avere un significato profondo) per sopportare più di cinque minuti di titoli (quindi, se la recuperate su Internet va bene lo stesso).
Insomma, se amate pellicole come Madagascar e Shark Tale, allora andate tranquillamente a vedere questo film (in originale!) e sarete soddisfatti. Altrimenti, se pensate che una sceneggiatura solida sia fondamentale, così come la volontà di prendersi determinati rischi, allora probabilmente starete aspettando con trepidazione l'arrivo di un robottino...