Krypton 1x02, "House of Hel": la recensione

La nostra recensione del secondo episodio della prima stagione di Krypton, intitolato "House of Hel"

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Seg-El ha apparentemente perso tutto, dai suoi genitori al nome della sua Casata. Nel momento più doloroso della sua vita, però, il giovane kryptoniano ha incontrato uno strambo individuo di nome Adam Strange che si professa essere un viaggiatore spazio-temporale e lo mette in guardia su di un pericolo incombente che minaccia non solo il suo mondo, ma anche il suo futuro retaggio. Si tratta del Collezionista di Mondi, Brainiac.

Seg-El così fa una scoperta incredibile, trovando la Fortezza della Solitudine di suo nonno Van-El, messo a morte molti anni fa. Qui, potrebbero nascondersi non solo i segreti della sua famiglia, ma anche le ultime, flebili speranze di Krypton. Nel frattempo, però, il giovane deve anche decidere se piegarsi a ciò che la società sembra aver scelto per lui, e divenire un nuovo membro della Casata di Vex.

Intanto, Lyta-Zod, contraria alla politica della Gilda Militare del suo pianeta guidata da sua madre, accetta di sottoporsi a una difficile e potenzialmente mortale prova.

Dopo le premesse dell'episodio pilota, che sembra aver costruito solide fondamenta per lo show, ecco che il secondo capitolo della prima stagione di Krypton - epicamente intitolato House of Hel - ci dà una prima idea di quello che la storia avrà da raccontarci. Tra suggestive atmosfere, gli autori vogliono presentarci il ritratto di una società divenuta, nel tempo, una sorta di regime autoritario, in cui è l'estremismo religioso a fungere da vettore principale: tutto è causato e contestualmente giustificato dalla e sulla nuova religione monoteistica che si è imposta su questo mondo: il credo di Rao, il Dio dai Mille Volti. Ribellarsi al dogma, oggi, equivale a morire, come hanno scoperto bene tre membri su quattro della Casata di Hel. A causa di ciò, la società si è chiusa su se stessa, ed è oggi ignara della minaccia incombente che potrebbe metterle fine.

Quello di Krypton è anche uno scontro generazionale, con i giovani che stanno inconsciamente gettando le basi di una ribellione che raggiungerà ben presto un punto critico in cui deflagrerà, portando scompiglio. Senza contare che Brainiac sta arrivando, anzi, potrebbe essere già arrivato.

Epica, fantascienza e azione si combinano in modo armonioso, in una storia che, ad oggi, possiamo solo valutare positivamente. È molto affascinante il modo in cui sono stati declinati in chiave sia moderna che vintage molteplici aspetti della mitologia di Superman e della sua origine aliena. Evitando pericolose soluzioni derivative, infatti, abbiamo finora potuto apprezzare uno show capace di camminare dignitosamente sulle sue virtuali gambe, e seguire così il suo sentiero. Dove questa strada ci porterà al momento ci è impossibile saperlo, ma siamo cautamente fiduciosi.

Se a livello di contestualizzazione e atmosfere i primi due episodi di Krypton ci hanno soddisfatti, non possiamo però dire lo stesso per il lavoro fatto sui personaggi. In termini di scrittura, infatti, i protagonisti principali dello show appaiono spesse volte di profilo eccessivamente accentuato. È troppo facile leggere le loro intenzioni, al di là delle loro azioni, complici dialoghi e sequenze a volte troppo raffazzonati: in particolare Adam Strange e Nyssa-Vex sono delle evidenti maschere, mentre il difetto più grande del protagonista Seg-El è che l'attore Cameron Cuffe ha dei limiti recitativi cristallini, al netto del mento "à la Superman". In questo discorso, si salva Lyta-Zod, finora il personaggio più interessante e in grado di trasmettere qualcosa, mentre il ruolo di Van-El è abbastanza promettente.

Staremo a vedere.

Come rimandi ai fumetti di Superman, ricordandovi come tutta la serie TV sia ispirata alla storica testata World of Krypton, notiamo come anche in questa versione della Fortezza della Solitudine esista una tecnologia in grado di creare una proiezione senziente di un personaggio morto nel mondo reale, che fungerà da guida morale di Seg-El nel suo cammino dell'eroe, e come sia stata per la prima volta menzionata la dimensione avulsa dal tempo e dallo spazio nota come Zona Fantasma, che nella mitologia dell'Uomo d'Acciaio diverrà la prigione ideale per i villain sconfitti.

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