Krypton 1x01, "Pilot" [season première]: la recensione

La nostra recensione del primo episodio della prima stagione di Krypton, intitolato "Pilot"

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Annunciata nel 2014, Krypton ha finalmente preso il via sul canale americano SyFy. Sviluppato da David S. Goyer e Damian Kindler, lo show narra la storia della Casata di El del pianeta Krypton duecento anni prima della nascita di Kal-El, meglio noto come Superman, il celeberrimo supereroe dei fumetti DC Comics.

Krypton ha per protagonista Seg-El, nonno biologico dell'Uomo d'Acciaio. La storia narrata nell'episodio pilota della serie TV ci ha presentato un mondo alieno per certi versi molto diverso da quello che conoscevamo: su Krypton infatti si è imposto un regime che fa vertice al credo religioso del dio Rao, il quale ha dato vita a una forte propaganda e a una ferrea censura. A farne le spese più di tutti, nella capitale Kandor, è proprio la Casata di El, il cui patriarca Val-El è stato condannato a morte per aver asserito, per mezzo delle sue ricerche scientifiche, l'esistenza di altre forme di vita senziente al di fuori di Krypton. Anni dopo, tocca a suo nipote Seg-El provare a riscattare il nome della sua famiglia caduta in disgrazia.

Tutto ha inizio quando il giovane, dalla tempra ribelle, incontra un individuo che si presenta come Adam Strange, un viaggiatore temporale proveniente da un mondo lontano, che gli racconta come, due secoli nel futuro, l'esistenza del più grande campione dell'universo, Superman, sia a repentaglio a causa di qualcosa che sta per verificarsi nel presente della narrazione. Seg-El, dunque, dà inizio alla ricerca della verità sul passato della sua famiglia e sui segreti del suo mondo, scoprendo la Fortezza della Solitudine di suo nonno. Questo evento, però, funge da miccia che porta allo scoppio di un mortale conflitto, mentre un misterioso "Collezionista di Mondi" si fa sempre più vicino.

Kryton nasce, più o meno dichiaratamente, come prequel ideale della pellicola L'Uomo d'Acciaio (2013) diretta da Zack Snyder, di cui Goyer ha firmato la sceneggiatura. Viene da sé che l'impianto ontologico sopra il quale viene edificata la struttura narrativa dello show è abbastanza similare a quello già visto nella prima parte del suddetto film, ambientato appunto sul mondo natale di Superman. Le somiglianze, inoltre, sono evidenti anche a livello di design, dal vestiario alle architetture, nonostante l'evidente differenza di budget, che porta tutto l'aspetto visivo della serie TV ad apparire evidentemente più cheap, se non dozzinale.

Sotto l'aspetto narrativo è davvero difficile farsi un'idea a tutto tondo dopo la visione dell'episodio pilota, anche perché in questo ci sono elementi positivi e potenzialmente positivissimi, ma anche dei punti di manifesta sofferenza. Partiamo dai primi, dando per scontato come la mitologia di un personaggio come Superman - apparso per le prima volta nel lontano 1938 - sia tra le più affascinanti in assoluto della cultura pop statunitense, e mondiale: Krypton offre un humus narrativo molto fertile, sul quale non è così improbabile che possa germogliare qualcosa di molto buono. La singolare commistione tra scienza, fantascienza, storia e religione che da sempre caratterizza ogni storia del mondo natale dell'Uomo d'Acciaio è infatti trasposta e gestita con un buon equilibrio, e riproposta in una chiave moderna e sostanzialmente credibile, senza trascurare la tradizione storica. L'inserimento del personaggio di Adam Strange, apparentemente forzato, è in realtà un buon elemento connettivo tra passato e presente, e l'incombente arrivo di Brainiac (molto suggestivo il design del personaggio e del suo mezzo di trasporto) alimenta la giusta quantità di hype.

Gli aspetti più preoccupanti sono altri. Il primo è, inutile nasconderlo, lo stesso Goyer, il cui nome desta preoccupazione in tutti i lettori dei fumetti DC Comics. L'autore è infatti uno dei più odiati del comicdom, e non senza fondamento: in passato, infatti, lo scrittore ha firmato alcune scempiaggini imperdonabili (anche a livello televisivo). Va detto, però, che chi scrive ha apprezzato L'Uomo d'Acciaio, e quindi ottimisticamente crede che chiunque possa imparare dai propri errori. Ma l'episodio pilota di Krypton presenta dei limiti evidenti, proprio a livello di scrittura: se il soggetto si presenta infatti come abbastanza solido, alcuni passaggi e soluzioni narrative appaiono stentate e singhiozzanti, con dialoghi confusi e superficiali, e una prova complessiva del cast non pienamente soddisfacente, nonostante alcuni nomi di grande richiamo (specie per chi ha visto show come Game of Thrones, Sherlock e Sons of Anarchy).

Alla regia di questo primo episodio della serie TV troviamo un veterano come Colm McCarthy, che ha diretto, tra le altre cose, svariati episodi di show quali Sherlock, Peaky Blinders e Black Mirror. Viene da sé che sotto questo aspetto il risultato è complessivamente buono: ci siamo trovati di fronte a soluzioni registiche molto elementari, talvolta troppo prive di estro, ma che comunque permettono la messinscena di uno spettacolo degno e privo di pericolosi scivoloni.

Al termine della visione dell'episodio pilota, dunque, avvertiamo da un lato la sensazione di aver visto qualcosa di discreto, ma anche che se dovessimo pronunciarci oggi sulla bontà qualitativa dello show avremmo le stesse percentuali di essere nel giusto anche lanciando semplicemente una moneta.

Sono tantissimi, inoltre, i riferimenti ed easter eggs presenti nel primo capitolo di Krypton, direttamente estrapolati dalla mitologia di Superman: dal sole rosso del pianeta, al dio Rao, al simbolo della Casata di El, all'iconico mantello, alla città di Kandor (sotto la cupola), fino alle Camere di Gestazione, c'è davvero tanto.

Il personaggio di Seg-El è una creazione originale dello show, ma è chiaramente ispirato da Seyg-El, il nonno di Kal-El dei fumetti DC Comics, e quindi padre di Jor-El, creato da John Byrne e Mike Mignola sulle pagine di World of Krypton vol. 2 #3 (1988). Uomo di Scienza e Storia, e padre severo e freddo, è uno degli uomini più saggi e rispettati del pianeta. Una curiosità: il suo nome è un chiaro tributo a Jerry Siegel, co-creatore del personaggio di Superman.

Molto più lontana e la nascita del personaggio di Adam Strange, apparso per la prima volta in Showcase vol. 1 #17 (1958) e creato da Gardner Fox e Mike Sekowsky. Archeologo terrestre, si ritrova teletrasportato dai misteriosi Raggi Zeta sul pianeta Rann, che salva da una grave minaccia. Più tardi si innamora dell'aliena Alanna e fa di Rann la sua casa. Provvisto di una peculiare tuta spaziale e di un jetpack, abbraccia la sua natura di esploratore intergalattico.

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