Kingdom Majestic, una raccolta imperdibile per i fan dei tower defense | Recensione

Kingdom Majestic è un’esperienza sulla carta derivativa, all’atto pratico tremendamente originale e stuzzicante, ideale per gli amanti dei tower defense

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


Condividi

Kingdom Majestic, una raccolta imperdibile per i fan dei tower defense | Recensione

Kingdom Majestic non è un titolo inedito, quanto un’apprezzabilissima raccolta, un compendio della fortunata saga di Microids che nel giro di tre capitoli, e qualche espansione, è riuscito a catturare l’attenzione di un nutrito numero di appassionati di tower defense e giochi indie dall’art design ispirato.

Disponibile su PlayStation 4, PC, Xbox One e Nintendo Switch, edizione che vi consigliamo per i motivi che illustreremo a breve, sia in versione fisica che digitale, il pacchetto comprende Kingdom: New Lands, Kingdom: Two Crowns e le relative espansioni Shogun, che tira in ballo architetture e costumi di derivazione nipponica, e Dead Lands, che oltre ad introdurre alcune meccaniche ludiche inedite rappresenta a tutti gli effetti un crossover con Bloodstained: Ritual of the Night. L’offerta è insomma contenutisticamente notevole, ideale per iniziarsi all’IP o per ripercorrerne in un’unica soluzione le principali tappe evolutive.

Qualunque sia il capitolo che selezionerete nel menù preposto, il concept di fondo è lo stesso ed è riassumibile in costruisci, espandi e difendi, mantra che compare a chiare lettere sullo schermo al termine del brevissimo tutorial di ciascun capitolo.

[caption id="attachment_214937" align="aligncenter" width="1000"] Oltre alle strutture e alle unità, potrete anche “potenziare” la vostra cavalcatura, addomesticando animali sempre più veloci e resistenti[/caption]

Sulla sella di un fiero destriero, vestirete i panni di un re senza regno, rampollo di una famiglia decaduta in un territorio in rovina minacciato costantemente dai Greed, oscure creature che con il favore delle tenebre razziano, distruggono, uccidono. Equipaggiati di una torcia per farsi strada nel buio e di un pugno di monete, cavalcando per le lande bidimensionali che compongono lo scenario di turno, il primo obiettivo del re sarà di trovare un accampamento, arruolare dei vagabondi in cerca di fortuna, erigere le prime difese.

Ogni azione ha un costo in termini di monete d’oro. Costruire una torre, potenziare la cinta muraria, assoldare un nuovo arciere, niente è gratis. A mano a mano che progredirete nell’avventura, scoverete nuove strategie per fare cassa. Commerciare con un accampamento vicino frutterà qualcosa, cacciare, coltivare la terra, imbattersi in un forziere esplorando le zone più lontane dall’avamposto.

Come anticipato, non dovrete solo preoccuparvi di racimolare monete ed espandere, poco per volta, i confini del borgo. Ogni notte, infatti, verrete assaliti dai violenti Greed. Senza mura, torri, sufficienti sentinelle in grado di respingere l’orda la popolazione faticosamente arruolata giorno dopo giorno verrà decimata. Ciò che è peggio, se attaccati direttamente potreste smarrire la corona, eventualità che vi condurrà dritti, dritti al game over e a dover ricominciare tutto da capo, nei panni di un nuovo re o di una nuova regina con lo stesso ed identico compito.

Kingdom Majestic fonde meccaniche classiche di un qualsiasi tower defense, con quelle di un RTS e di un gestionale. Pur non proponendo chissà quale profondità, peccando indiscutibilmente di una certa ripetitività, non mancando di mostrare il fianco a qualche momento morto di troppo, soprattutto quando si resta a secco di denaro e si attende immobili il sopraggiungere della notte e lo spuntar del sole, l’avventura scorre alla grande.

Lo scenario, inizialmente allo stato selvaggio, viene progressivamente modificato dall’azione dell’uomo e si comprende come e con che modalità interagire con i ruderi, con i viandanti, con i manufatti abbandonati che arricchiscono il livello.

Soprattutto Two Crowns, che come il nome lascia intendere supporta il multiplayer in locale e online, la formula di gioco viene fortemente influenzata dalla possibilità di salpare verso nuove terre, ognuna con proprie materie prime, personaggi, strumenti imprescindibili per raggiungere nuove vette tecnologiche con cui contrastare e combattere meglio i Greed.

[caption id="attachment_214938" align="aligncenter" width="1000"] La permadeath è inevitabile, nonché maestra inflessibile con cui imparare dai propri errori[/caption]

Dead Lands, in particolar modo, introduce una novità non da poco. Se nelle altre iterazioni il re al galoppo non può difendersi dai nemici, in questa sorta di spin-off potrete combattere in prima persona, dando supporto alle truppe in avanzata o difendendo gli abitanti del villaggio dalle scorribande dei mostriciattoli.

Caratterizzato da una pixel-art ispiratissima e da una soundtrack tremendamente evocativa e suggestiva, Kingdom Majestic fa la sua splendida figura su un panello di discrete dimensioni, ma diventa un gioiello quasi ipnotico sul piccolo display di Nintendo Switch. Non solo imbastire una partita in co-op è questione di pochi attimi, giusto il tempo di estrarre dalla console i due Joy-Con, ma godersi l’avventura in qualsiasi luogo, in qualsiasi situazione, è ovviamente un plus non da poco, considerando poi che l’art design si sposa a meraviglia con lo schermo della console della Grande N.

Kingdom Majestic è un’esperienza sulla carta derivativa, all’atto pratico tremendamente originale e stuzzicante. Non è perfetta, perché sul lungo periodo cede il fianco ad una certa ripetitività e non mancano diversi momenti morti. Eppure è il perfetto compagno di giochi per chi cerca qualcosa di inusuale, impegnativo ma non troppo, artisticamente brillante.

Se amate il genere dei tower defense non pensateci due volte, perché si tratta di un bundle di prima qualità.

Continua a leggere su BadTaste