Killjoys 1x01 "Bangarang": la recensione

Cacciatori di taglie spaziali nella nuova serie estiva di SyFy: ecco la recensione del pilot

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Cacciatori di taglie spaziali, donne forti e dal passato misterioso e tanti termini nuovi da imparare. Questi gli ingredienti di Killjoys, la nuova serie di SyFy che, affidandosi a elementi già visti qua e là, cerca di costruire una strada propria. Va detto subito, questa strada non sarà riuscita del tutto, tra qualche concessione di troppo al già visto – soprattutto nella scoraggiante prima scena, la peggiore del pilot – e in dialoghi e azione non proprio al top. Tuttavia riesce un primo lavoro di costruzione di una protagonista forte e non del tutto scontata, funziona lo svelamento di alcuni meccanismi di questa porzione immaginaria di universo che però lascia fuori quel tanto che basta per costruire una discreta vicenda stagionale. Zero pretese e nulla di sorprendente: la serie di Michelle Lovretta aspira solo ad essere un buon passatempo estivo.

Nel sistema planetario Quad opera la RAC, ossia la Reclamation Apprehension Coalition, che si occupa di catturare ed eventualmente uccidere pericolosi fuggitivi. All'interno della RAC operano i due cacciatori di taglie – anche se loro preferiscono essere definiti "reclamation agent" o appunto killjoys – di nome Dutch (Hannah John-Kamen) e John Jaqobis (Aaron Ashmore). Come scopriremo nel corso del pilot il conflitto principale risiede nel passato misterioso di Dutch, a quanto pare protetta ai piani alti, probabilmente destinata ad un compito più grande, e nella figura di D'Avin (Luke MacFarlane), fratello di John. I due sono separati da otto anni, e sono tutt'altro che in buoni rapporti, ma una situazione di pericolo li farà reincontrare.

Killjoys non offre nulla di nuovo né dal punto di vista della trama né sotto il profilo della ricostruzione di questo universo. Ogni protagonista ha un mistero legato al suo passato sul quale al momento la scrittura decide giustamente di rivelarci il meno possibile, ma fra reminescenze di Dark Angel e traumi bellici sembra non esserci molto di originale sul piatto. L'ennesima gabbia per combattimenti e un banchetto per ricconi sono tutto ciò che viene concesso all'esperienza visiva nel corso del pilot, poco o nulla viene creato per dare una scintilla di personalità a questo scorcio di universo, ed è forte la sensazione di appiattimento sullo stile riconoscibile – ma non in senso positivo – dell'emittente.

Allora quello su cui si punta forte è una costruzione al rovescio del trio di protagonisti, dove la donna è il capo, ma un capo tutt'altro che perfetto, a sua volta subordinato alle regole dello sporco lavoro e con un bagaglio di segreti tutt'altro che indifferenti nel proprio passato. E poi, per quel che vale, c'è un'astronave dotata di un discreto senso dell'umorismo, come capiamo dallo scambio: "Tell him I'm coming to kick his ass/Understood. Ass kicking imminent". Non è molto, ma forse è abbastanza per giustificare una visione estiva leggera e disimpegnata anche se, va detto, in questo caso Dark Matter sarebbe una scelta migliore. Sperando con tutte le nostre forze che, quando arriverà il momento, la saga di Hyperion riceva un trattamento più dignitoso.

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