Kill the Minotaur, la recensione
Abbiamo recensito per voi Kill the Minotaur, opera di Chris Pasetto, Christian Cantamessa e Lukas Ketner
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Tutti conosciamo il mito di Teseo e il Minotauro. Sin da bambini abbiamo familiarizzato con la figura di questo mostro dalla testa di toro e il corpo di uomo, imprigionato da Re Minosse in un labirinto progettato da Dedalo, così come ci siamo appassionati alla figura dell’eroe che lo sconfigge e, aiutato da Arianna, trova la via d'uscita. Da secoli, le gesta di questi personaggi sono sedimentate nell’immaginario collettivo, animando le fantasie di chi, tramite la lettura, è alla ricerca di evasione e grandi prove di coraggio. Chris Pasetto e Christian Cantamessa hanno deciso di offrire la loro personale lettura provando a conferire al mito un taglio decisamente contemporaneo. Nasce così Kill the Minotaur, miniserie di sei numeri uscita sotto l’egida di Image Comics/Skybound e proposta in Italia da saldaPress.
Lontano anni luce dalla stanca riproposizione della storia primigenia, Kill the Minotaur ruota attorno a Teseo, un adolescente viziato vissuto nell’agio e nell’invidia dei suoi sudditi; arrogante, irriverente e impulsivo, il ragazzo non è rappresentato come il classico eroe greco ma come un qualsiasi pari età dei giorni nostri, desideroso di raggiungere il successo e di legare il suo nome a un qualche canto che ne esalti la gloria. La sua crescita, dunque, comincia dall’accettazione di sé e del proprio ruolo regale, raggiungendo la conclusione solo dopo aver attraversato prove molto dolorose.
Sfruttando un ottimo cast di comprimari, Pasetto e Cantamessa portano avanti un riuscito approfondimento psicologico dei personaggi, capace di restituirci figure tridimensionali e magnetiche. I protagonisti incarnano l’animo umano nelle sue molteplici sfaccettature e mettono in scena rabbia, paura, coraggio, fedeltà e rettitudine.
Lo sviluppo ben articolato e i continui colpi di scena mantengono alto l’interesse nei confronti di una storia a dir poco nota: a mano a mano che ci inoltriamo nei meandri di un labirinto vivo e in continua trasformazione, la tensione aumenta, complice lo sfruttamento di toni orrorifici di grande impatto. Il mistero che avvolge il labirinto si ricollega a una tradizione sci-fi affascinante e amplia le suggestioni legate a una componente della vicenda spesso trascurata nelle sue molteplici varianti.
Supportato da una storia solida e da una caratterizzazione dei personaggi convincente, Kill the Minotaur può vantare l’apporto determinante al tavolo da disegno di Lukas Ketner. Oltre all’attento lavoro sull’espressività dei protagonisti, ciò che colpisce dell'artista è la sua capacità di creare ardite architetture e scenari mozzafiato. Non nuovo a soluzioni horror, dato il suo coinvolgimento sulle pagine di Witch Doctor, Ketner si avvale del supporto ai colori di Jean-Francois Beaulieu (Invincible), abile nel catturare l’anima oscura del racconto ed esaltarne le atmosfere.
Kill the Minotaur è la fulgida dimostrazione di come una storia così lontana nel tempo possa rivivere attraverso un gusto contemporaneo. Le fantastiche tavole di questo fumetto sono la perfetta base per lo sviluppo dell'annunciato (e meritato) adattamento cinematografico.