Kidding 1x03, la recensione
La nostra recensione del terzo episodio di Kidding, la serie con Jim Carrey
Mr. Pickles vive una dissociazione che è unica nel panorama televisivo: quella di un uomo costretto ad essere lieto ma dilaniato da un dramma, uno che ha deciso di cambiare la sua figura pubblica contro l’interesse del network che poi è la sua famiglia!
Con coerenza siamo ancora dalle parti delle figure meno associabili al programma di mr. Pickles conquistate dal suo carisma gentile, ma questo è un passo avanti.
In questa puntata almeno 3 personaggi vogliono fare sesso con lui (alcuni con Jeff proprio ma molti con mr. Pickles) ma la storia che più conta sembra essere un’altra, che si svolge fuori campo. Il dolore che ha bisogno di un nome indicato nel titolo stavolta non è il lutto (quello ce l’ha già un nome) ma quello provato dalla figlia della sorella (cioè la nipote) che nei primi episodi ha assistito al suo insegnante di piano che masturba il padre e teme che la sua famiglia si stia per separare. Non sa cosa sta provando, non sa dargli un nome né reagire. L’unica cosa che fa è urlare ogni qualvolta è tirata in ballo, ogni volta che qualcuno le chiede qualcosa.
Kidding è una serie che sempre più pare orientata sui dolori individuali, le elaborazioni e come ogni singolo personaggio si trovi ad avere “qualcosa dentro” (come dice in tv mr. Pickles) che va ascoltato e che è importante. E questa carrellata di personaggi che incarnano forme diverse di dolori che necessitano di essere processati, elaborati, compresi e metabolizzati compone un universo a tratti affascinante. Certo è un mondo grigio e, senza la direzione di Michel Gondry (al suo posto Jake Schreier), cala anche l’umorismo, ma ne guadagna l’introduzione in un mondo nuovo e unico.
Una sottotrama che spinge il network (cioè il padre di Jeff) a volerlo sostituire con un pupazzo e poi con un personaggio animato comincia poi a creare schieramenti. Chi è dalla sua parte (sua sorella) e lo vede come un essere umano che ha bisogno di “essere portato a pesca al lago. Lui ama il lago” e chi invece pensa allo show, la macchina da soldi che potrebbe essere e che è minacciata da questi cambi di tono, dai segmenti in cui parla di dolore ai bambini. Ora abbiamo un conflitto che vale la pena seguire!