Kick-Ass 2, la recensione
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Forse sì, ma considerando che un personaggio appena creato era riuscito a eguagliare la visibilità dei più famosi supereroi Marvel e DC, l'occasione di dare un seguito alle sue avventure era troppo ghiotta. Dopo qualche mese ecco quindi Kick-Ass 2, miniserie di 7 episodi che Panini Comics ha serializzato in Italia l'anno scorso, ora raccolti in un unico volume cartonato,
Seguendo l'esempio di Dave Lizewski, altri uomini e donne comuni cominciano a indossare calzamaglie e costumi stravaganti per combattere il crimine. Il proliferare di aspiranti supereroi (comunque privi di alcun tipo di superpotere) porta alla naturale formazione della Justice Forever, un supergruppo guidato dal Colonnello Stars.
Nel frattempo Mindy, per non sconvolgere sua madre nel caso scoprisse la sua identità segreta e per non mettere a rischio la sua vita, ha deciso di appendere al chiodo il mantello di Hit-Girl.
Red Mist, col suo nuovo nome da battaglia Mother Fucker, ha messo insieme una squadra di supercriminali ed è disposto a tutto per mettere le mani su Kick-Ass e vendicare la morte di suo padre…
Se temete che il secondo capitolo della saga di Kick-Ass sia solo un pretesto per spennare la gallina d’oro potete tranquillizzarvi: anche se ormai ci siamo abituati alla visione smaliziata di vigilanti in azione in un mondo realistico e non c'è più l'elemento novità del primo volume, Kick-Ass 2 ne è la naturale evoluzione.
Dopo aver seguito la nascita di un supereroe sui generis, qui assistiamo alla formazione di un supergruppo che si dà appuntamento attraverso Facebook. Nonostante questo possono però essere considerati un effettiva minaccia, così come gli scagnozzi che Mother Fucker sta radunando tra le sue fila; non è più una baruffa tra ragazzini sfigati, ma il pericolo è tangibile e l'asticella della violenza è stata sollevata di qualche tacca. Millar però non si è lasciato prendere la mano trasformando i suoi protagonisti in figure imbattibili, ma lascia trasparire in alcuni momenti che sono pur sempre ragazzini in costume, rendendoli così più umani e credibili all'occhio del lettore.
Romita Jr. fa un ottimo lavoro con tavole ricche di particolari, soprattutto nelle sequenze d'azione e nelle scene più violente, con disegni crudi che sono in grado di scuotere anche il lettore meno impressionabile.
Uno dei pregi più grandi di Kick-Ass 2 è la coraggiosa scelta di aver lasciato in secondo piano Hit-Girl, il personaggio più interessante della prima miniserie che avrebbe facilmente catturato l'attenzione all'interno della vicenda. C'era però bisogno di più spazio per sviluppare la figura di Dave e i nuovi personaggi e questa parziale messa in disparte giova all'equilibrio della storia. Ovviamente la ragazzina avrà l'occasione di scatenare tutta la sua furia, ma soprattutto Millar si renderà conto che i lettori volevano più Hit-Girl e le dedicherà uno spin-off...