Katana ZERO è violento, psichedelico e inaspettatamente profondo - Recensione

La nuova perla pubblicata da Devolver Digital: la recensione di Katana ZERO

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Fulmineo, violento, sanguinolento, psichedelico e inaspettatamente profondo. Katana ZERO è un'altra scommessa vinta da Devolver Digital, che dopo averci fatto conoscere Hotline Miami, titolo al quale questo si ispira in alcune meccaniche, ha continuato la sua attenta e meticolosa proposta di videogiochi affascinanti e sopra le righe. Anche stavolta, quindi, il publisher più irriverente del globo ha centrato il bersaglio, proponedo un action in 2D avvincente, che sotto un gameplay conturbante nasconde anche una narrazione per niente banale.

Partiamo proprio da quest'anima narrativa, più presente di quanto si possa pensare, per analizzare il lavoro di Justin Stander e dei ragazzi di Askiisoft, arrivato a conclusione dopo sei anni di lavoro, con un team molto contenuto. Tra un livello e un altro ci ritroveremo in discussioni con quello che inizialmente sembra il nostro analista, ma che ben presto si rivelerà essere anche il nostro committente, pronto a consegnarci ogni notte l'obiettivo da maciullare: è in questi momenti che impareremo ad apprezzare la robusta componente narrativa, composta da dialoghi che ci daranno non solo la possibilità di scegliere una risposta tra le tante a disposizione, ma anche di interrompere il nostro interlocutore in maniera brusca: il nostro protagonista è scostante, nevrotico, bersagliato da incubi che lo attanagliano durante la notte e lo confondono di giorno, ma è anche un assassino spietato, che non può permettersi di perdere tempo al telefono o ascoltando chi gli sta attorno. E proprio in quest'atmosfera si palesa la più semplice delle soluzioni al suo stato emotivo, con il temuto ninja pronto ad affezionarsi a una minuta creatura che si presenta alla soglia della sua porta una notte. Le scelte multiple non apriranno la strada a finali diversi, la conclusione sarà sempre la stessa, ma è comunque piacevole plasmare il nostro alter ego su quella che è la nostra psicologia.

[caption id="attachment_195254" align="aligncenter" width="1920"]Katana Zero screenshot La velocità dell'azione è sempre elevatissima[/caption]

La narrazione così gestita permette di scoprire un pezzo della trama in più ogni volta che c'è un dialogo: questo perché Katana ZERO ci fionda in medias res, senza darci un'introduzione e senza contestualizzare la vicenda. Ci ritroveremo presto a porci tante domande, a chiederci se quello che ci viene raccontato è la realtà o solo una finzione, chi siamo e perché stiamo realmente compiendo le azioni che ci vengono commissionate di notte in notte. La confusione è giustificata, lo sarà anche e soprattutto quando ci si ritroverà inermi dinanzi ad alcuni eventi inaspettati che inizieranno ad accadere verso metà avventura, creando delle interferenze, annerendo lo schermo e spingendoci a ripetere le stesse azioni più volte, come in un loop in stile VHS.

In tutti questi piccoli aspetti il gioco mostra la propria estetica molto retrò, restituendo diversi ambienti fatti di luci al neon e caratterizzati da dei beat molto ritmati, che richiamano la techno music di fine anni '80. Il ninja, tra l'altro, prima di iniziare qualsiasi carneficina sceglie la colonna sonora adatta e si lancia in quello che è un gameplay one shot, one kill, proprio come in Hotline Miami. Gli scontri sono all'arma bianca, con una katana, come chiaramente suggerisce il titolo, e si affidano a un sistema di controllo atipico: si sceglie la direzione verso la quale scagliarsi, per poi colpire con la lama oppure lanciare uno degli oggetti raccolti per lo scenario. Potremo portarne uno per volta e saranno utilissimi per inanellare le combo necessarie per avere la meglio sugli avversari armati di mitraglia o pistole, i quali inevitabilmente avranno un vantaggio dalla distanza. Ma c'è anche un'alternativa che ci viene offerta, quella di rallentare il tempo e provare a respingere i proiettili con il miglior tempismo possibile, come ogni degno ninja.

[caption id="attachment_195256" align="aligncenter" width="1920"]Katana Zero screenshot La narrazione è sorprendentemente profonda per un action platform[/caption]

L'azione è fulminea e non lascia tempo per una strategia, la morte è sempre dietro l'angolo. Si può però ricominciare praticamente subito lo scenario, senza eccessive perdite di tempo, entrando così in una sorta di catena di morte, visti i livelli dalla brevissima durata, i quali una volta completati mostreranno anche un replay di quanto compiuto. L'unica occasione per spremere un po' le meningi è la risoluzione del puzzle ambientale di turno, tra interruttori da premere, oggetti da usare, porte da sfondare, persino momenti che ci metteranno a bordo di un carrello per il quale dovremo liberare la strada, uccidendo la solita pletora di nemici.

"Tra slow motion, schivate, effetti ambientali da decifrare, barili esplosivi da incendiare e scontri con boss decisamente coriacei Katana Zero propone un gameplay molto stratificato, nel quale la varietà e l'attenzione rimangono sempre elevate"Tra slow motion, schivate, effetti ambientali da decifrare, barili esplosivi da incendiare e scontri con boss decisamente coriacei Katana Zero propone un gameplay molto stratificato, nel quale la varietà e l'attenzione rimangono sempre elevate. Di contro però c'è da rilevare come il gioco si bei troppo della sua difficoltà e spesso ci metta dinanzi a delle situazioni talmente ingarbugliate da costringerci a ripetutissime morti, fino a trovarne la soluzione quasi casualmente. Il difetto principale però è la brevissima durata, che non va oltre le cinque ore e che non trova sponda in particolari espedienti per prolungarsi: gli stessi replay non hanno per esempio un vero e proprio motivo di esistere, non essendo previsto un sistema di ranking o di valutazioni (à la Devil May Cry o Super Meat Boy, per intenderci) né la possibilità di rigiocare il livello appena concluso.

[caption id="attachment_195252" align="aligncenter" width="1366"]Katana Zero screenshot Lo stile visivo è di grande impatto[/caption]

Katana ZERO, in ogni caso, è una sorpresa inaspettata. Devolver Digital ha fatto centro anche stavolta, proponendo un titolo brutale come molti ma originale, che rappresenta un'evoluzione dell'azione di Hotline Miami e simili, tanto nel gameplay, denso e appassionante, che va oltre le smitragliate di colpi caciarone e spesso incontrollate di questi ultimi, quanto nella narrazione, con una storia che lascia non poche ombre anche una volta conclusasi, scatenando dubbi e domande. Il risultato è affascinante, la direzione artistica anche, pecca molto sull'aspetto della longevità, ma è un difetto tutto sommato trascurabile per una produzione realizzata in sei anni di tanta fatica ma altrettanta magnifica intuizione.

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