KAOS (Stagione 1), la recensione: Jeff Goldblum è un impeccabile Zeus nella nuova serie Netflix
KAOS ha tutti gli ingredienti pop al posto giusto e folgora fin dai primi istanti, con una stagione 1 destinata a farsi amare dal grande pubblico
KAOS, la recensione della stagione 1, disponibile da oggi 29 agosto in esclusiva su Netflix.
KAOS vuole rispondere a una domanda semplicissima: cosa succederebbe in un mondo verosimilmente moderno governato dalle divinità greche? Otto episodi che mostrano un nuovo volto per alcuni dei miti più conosciuti, ma che svelano anche una nuova lettura di quelli meno noti.
La trama di KAOS
Ci troviamo in un mondo moderno verosimile ma diverso dalla nostra realtà. Zeus (Jeff Goldblum) è da tempo considerato il re degli dei e la maggior parte degli umani lo lodano. Finché non si sveglia un giorno con una ruga in fronte, diventa nevrotico e imbocca una strada pericolosa lastricata di paranoie, convincendosi che sia l'inizio della sua caduta, prevista tempo prima da una cinica profezia, della quale ora vede le avvisaglie ovunque.
Nel frattempo Ade (David Thewlis), re degli inferi, che era un tempo il fratello affidabile di Zeus, comincia a perdere il controllo del suo regno. I morti stanno aumentando e stanno causando numerosi problemi. Il tutto ci viene narrato tramite la voce di Prometeo (Stephen Dillane) che ci racconta come alcuni umani siano destinati a far cadere gli Dei e a rompere gli equilibri.
I primi episodi di KAOS giocano con lo spettatore, dandogli sempre un diverso punto di vista, con un nuovo protagonista per ogni episodio o per parte di esso. La serie tv ripesca quello che si faceva all'inizio degli anni 2000, dandogli comunque una formula moderna e rendendo il tutto avvincente e con anche qualche colpo di scena inaspettato. Perché sì, nonostante la maggior parte siano miti conosciuti, vengono riscritti alcuni particolari (come per esempio i momenti in cui succedono determinate vicende), ma si cerca sempre di dare un contesto verosimile a ogni leggenda. La storia funziona soprattutto se si cerca qualcosa di pop e divertente, intrattenimento puro che mischia momenti divertenti ad altri più cupi.
Riscrivere il mito greco
Oltre alla narrazione, che si basa ovviamente sui miti più conosciuti, la grande forza della serie è data anche dal cast. Guidati da un impeccabile Jeff Goldblum, ogni attore è credibile nel suo ruolo e fa la sua parte per rendere vero un mondo moderno sottomesso dalle divinità greche. Gli dei sono in mezzo a noi e si mimetizzano alla grande, fino a quando qualcuno non deciderà di scontentarli e ne subirà le ire. Gli effetti visivi sono pochi e ben dosati, e anche quando bisogna far vedere la potenza tonante di Zeus, si sceglie di farlo con qualche trucchetto di regia e di luci. Il tutto resta però sempre credibile (salvo in un'unica occasione legata a una creatura mitologica).
Si è scelto poi di desaturare completamente gli inferi, rendendo tutto in bianco e nero. Questo è un distacco importante e necessario dal mondo dei vivi, che resta coloratissimo e dai toni caldi.
KAOS è davvero una serie pregevole, i cui difetti vengono presto dimenticati, soverchiati da quel che invece succede a schermo. Ci si distrae facilmente da ciò che non va, incuriositi da quello che faranno i protagonisti nell'episodio o nella scena successiva. Si viene presto ammaliati, come se Orfeo ci stesse cantando una delle sue canzoni. I momenti tragicomici o quelli grotteschi fanno da collante a un racconto che per questa prima stagione riesce a convincere senza riserve.
Conclusioni
Dopo The End of the F***ing World, Charlie Covell racconta un'altra storia capace di mischiare dramma a divertimento. Lo fa riscrivendo i miti greci in salsa moderna e creando uno scenario verosimile nonostante le forze divine coinvolte.
KAOS ha tutti gli ingredienti pop al posto giusto e folgora fin dai primi istanti, con una prima stagione destinata a farsi amare dal grande pubblico a partire da oggi 29 agosto.
In attesa di scoprire il destino dei protagonisti, non ci resta che augurarvi buona visione, in caso contrario potreste subire l'ira di Zeus.