K.O. a Tel Aviv, la recensione

Recensione di K.O. a Tel Aviv, la raccolta di strip e illustrazioni del bravissimo fumettista israeliano Asaf Hanuka, edita da BAO Publishing

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Chi è Asaf Hanuka? Un fumettista sulla quarantina, con una moglie e un figlio piccolo, di etnia sefardita, che significa che si tratta di un Ebreo i cui antenati, prima di tornare nello stato di Israele, hanno vissuto in Spagna. Asaf vive a Tel Aviv e non tutto gli va per il verso giusto. Un po' perché la città non è facile per un artista (ma del resto quale lo è?), un po' perché la vita non è facile per nessuno. C'è lo stress, c'è il lavoro che un po' va bene e un po' no, ci sono le decisioni importanti, ci sono i capelli che cadono e le aspettative che si infrangono. Entrambe le cose sono connesse con la gioventù che se ne va, cui si aggiunge lo sfratto, poi forse il mutuo, il fatto di essere al verde, il fatto di essere cittadino di uno dei paesi più complicati e strani al mondo. Come il carico sopra la briscola si presentano le crisi matrimoniali, le nevrosi quotidiane, le proprie mancanze di padre, figlio, fratello e marito: la vita. Quella cosa che, in certe occasioni, somiglia tanto a un avversario che ti aspetta sul ring, uno certamente più forte di te, uno di quelli che però devi affrontare per forza, anche se questo significa andare K.O. a Tel Aviv.

Che bravo è Asaf Hanuka in questa raccolta di fumetti e illustrazioni tratti dal suo quotidiano impegno sulla web-strip dall'eloquente titolo The Realist, ospitata dal suo sito personale. Innanzitutto è un disegnatore con i fiocchi, dal tratto incredibilmente pulito e dall'immaginario visivo vario e composito. Nel centinaio di pagine che compongono questo volume edito da BAO Publishing, passa in continuazione dal realismo al grottesco, dal simbolo alla metafora, facendoli convivere sulla tavola con grande naturalezza e fondendoli per creare uno stile fortemente allegorico che usa per realizzare il diario della propria esistenza. Non importa sapere se le scene familiari che vediamo o quelle più personali che racconta siano effettivamente accadute nella sua vita: Hanuka è sincero in quanto capace di non risparmiarsi autocritiche, di fotografare la propria vita nelle sue banali ipocrisie, nelle sue stanchezze, nelle sue debolezze personali, grazie a un bagaglio retorico visivo profondo, che allarga la prospettiva della sua quotidianità a quella di tutti noi e tocca le corde della sensibilità di ogni adulto alle prese con i problemi di ogni giorno, grandi e piccoli. Perché sì, K.O. a Tel Aviv è un fumetto adulto, anche se non solo per adulti.

Ve l'abbiamo già detto che è bravo, Asaf Hanuka? Che grazie alle allegorie che ci mostra è capace di essere immediato e immaginifico, di colpire allo stomaco e di graffiarci sugli occhi, di farceli tenere aperti nonostante le lacrime che un po' voremmo versare per la difficoltà di accettare, come lui invece sembra fare tra i contorni di una vignetta o di un'illustrazione, che siamo piccini e meschini, che siamo illusi e infantili, che siamo stanchi, a volte siamo proprio stanchi e sembra che questa stanchezza non debba passare mai, che non abbia una causa precisa, che sia solo lì ad aspettarci alla fine di ogni giornata uguale alle altre eppure diversa?

Piccole storie mute, commento degli eventi di cronaca, racconto di momenti familiari, immagini simboliche e universali sul significato della vita, momenti di dialogo serrato e banale, ma terribilmente significativo, si alternano sulle pagine di K.O. a Tel Aviv come istantanee cronologiche autobiografiche in cui spesso sono i colori ad essere importantissimi, una componente fondamentale del bagaglio simbolico di questo autore che, vi assicuriamo, non vi lascerà indifferenti. Potrebbe dare fastidio ad alcuni, come fa spesso la sincerità. Ma abbiamo troppa fiducia in voi, lettori, per pensare che siate così assenti e svogliati da rimanere indifferenti, da non farvi toccare da Hanuka, dalle sue difficoltà di cittadino di Israele e del mondo narrate con ironia mai disincantata, mai cinica, mai priva di speranza. Asaf Hanuka ha il coraggio di rimanere coinvolto da quel che racconta, dalla porzione di sé che ci regala. Siamo sicuri che saprà coinvolgere anche voi.

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