Justice League America #1, la recensione

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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RW Lion esordisce con una collana nuova di zecca che presenta tre titoli originali della quarta e per ora ultima ondata del reboot The New 52, di cui porta il nome più blasonato: Justice League America. Oltre ad essa compongo l'albo Justice League America: Vibe e Katana che rilanciano due figure marginali del DC Universe, nate all'inizio degli anni '80 e ora inserite nella nuova League a stelle e strisce.

In Vibe Geoff Johns coadiuvato da Andrew Kreisberg insieme all'artista Pete Woods, introduce il protagonista, Francisco Ramon e racconta come ottiene i suoi poteri, eccezionali capacità vibrazionali che gli permettono di intercettare viaggiatori di altre dimensioni e a sua volta muoversi fra esse; un dono che è costato molto al ragazzo, ovvero la perdita del fratello Armando. In Katana Ann Nocenti narra le gesta della spietata guerriera giapponese Tatsu Toro, l'assassina ronin divenuta tale dopo il barbaro massacro del marito da parte di una banda di criminali; armata di una spada magica, la Soultaker, che sembra ospitare l'anima dell'uomo da lei amato, è alla ricerca implacabile di vendetta. Si tratta di due personaggi e di due fumetti molto diversi che regalano così una buona varietà di temi all'interno della pubblicazione Lion, conferendole al contempo coerenza editoriale, visti i legami con la JLA. Johns riscrive le origini del suo character apportando insieme a Woods poco più di un aggiornamento del costume per una storia godibile ma anonima, non all'altezza del principale “architetto” del DC Universe contemporaneo, mentre il team creativo guidato dalla Nocenti rielabora profondamente il suo personaggio da un punto di vista estetico e realizza una lettura matura, gradevole stilisticamente e sorretta da una sceneggiatura d'effetto e dalla personalità delle tavole di Alex Sanchez.

Il piatto forte di questa collana è però la nuova serie della Justice League America scritta ancora da Johns e disegnata da David Finch, impreziosita da una cover d'eccezione, la trasposizione della foto che diede la fama a Joe Rosenthal e che immortalò alcuni marines mentre issavano la bandiera americana durante una delle battaglie più sanguinose della Seconda Guerra Mondiale, quella di Iwo Jima in Giappone. Di questa cover esistono nella versione originale ben 52 variant che mostrano oltre a quella nazionale tutte le bandiere degli stati della federazione USA più quella di Puerto Rico, che la RW ha raccolto in una preziosa versione jumbo dell'albo.

La casa editrice statunitense non poteva restare orfana di un suo titolo storico, Justice League of America, il primo comics della Silver Age dedicato a una squadra di supereroi ma si poneva il problema di come concepirla, visto che Justice League, scritta ancora da Johns, ne aveva raccolto eredità e missione. Per poter reintrodurre una serie targata JLA occorreva cambiarne a fondo i connotati ma gli esempi non scarseggiavano in casa DC. La JSA (Justice Society of America) della lontana Golden Age riuniva esponenti meno noti del pantheon DC (un titolo su cui Johns nel recente passato aveva lavorato per un rilancio) e la JLE (Justice League Elite) del 2004 di Joe Kelly e Doug Mahnke era specializzata in lavori “sporchi” e clandestini. Nel primo atteso episodio si assiste così alla creazione di un gruppo di anti-eroi alternativo alla Justice League, che dia modo al governo USA di controllarne l'operato e in caso estremo di combatterla. In Justice League America #1 emerge l'esperienza dello scrittore di Detroit nel gestire super-gruppi. Se il soggetto è scontato, la scelta dei membri, funzionano bene ritmo, inquadrature e dialoghi; questi e la cupa atmosfera che traspare dalle pagine impreziosite dal tratto intenso e potente di Finch, lasciano presagire che sarà una formazione ben diversa da quella di Superman e compagni. Il risultato ottenuto è effettivamente un prodotto alternativo e complementare alla testata gemella. Non resta che attenderne gli interessanti sviluppi che tutti pretendono da un maestro del genere come Johns.

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