Justice League 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Justice League targato Rinascita, pubblicato da RW Edizioni - Lion Comics

Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.


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I campioni della Terra uniscono le forze per sventare le minacce che singolarmente non riuscirebbero a sconfiggere: così era nata la Justice League, nel 1960, grazie all’intuizione di Gardner Fox e Mike Sekowsky, e così la ritroviamo oggi, nel nuovo corso editoriale Rinascita, rilanciata da Bryan Hitch e Tony S. Daniel. Nel primo albo antologico a lei dedicato, pubblicato da RW Edizioni – Lion Comics, sono presenti tre racconti, due dedicati alla Lega della Giustizia, e il terzo incentrato sui Titani.

Mentre Aquaman, Flash, Batman, Cyborg e Wonder Woman stanno ancora piangendo la perdita di Superman, un mostro gigante conosciuto come il Mietitore dissemina morte e distruzione, cosa che costringe gli eroi a tornare in azione. L’esito della battaglia appare incerto, ma l’intervento di ben tre nuovi alleati, che vanno a rimpolpare i ranghi del team, riequilibrerà le forze in campo.

Quello confezionato da Bryan Hitch – qui all'opera come autore completo – è uno dei prologhi che stanno caratterizzando l’esordio di tutte le serie Rinascita; nulla viene sconfessato dell'era I Nuovi 52, la cui continuity viene però portata avanti seguendo i binari rispettosi della tradizione DC Comics. E tradizione vuole che il perno intorno al quale ruoti la Justice League sia Superman. Come sa chi segue la testata dedicata all’Uomo d’Acciaio, sulla scena è apparso una "nuova" versione del personaggio, sposata con Lois Lane e padre di un bimbo, Jonathan. Proprio intorno a lui ruota il racconto di Hitch, che alterna sequenze di vita quotidiana ad altre di azione davvero intesa.

Come deciderà di agire questo Superman e quale sarà la reazione della Justice League sono gli argomenti di Temi il Mietitore, prova che conferma tutti i suoi pregi e difetti dell'artista britannico: bella la plasticità delle sue anatomie, spettacolari le battaglie le splash-page che ritrae; meno brillante il suo operato con l’espressività dei volti e con la caratterizzazione delle figure sullo sfondo. Un prologo senza infamia e senza lode, in definitiva, utile a introdurre la nuova serie disegnata da Tony Daniel.

Il debutto arriva proprio con la storia successiva, Le Macchine Estinzione, dove la League deve affrontare un pericolo ben diverso: difendere il mondo da sé stesso. Scosse di terremoto si susseguono in tutto il pianeta squarciando e devastando la crosta terrestre, ma qualcosa sembra corrompere anche le popolazioni colpite da questi sismi. In quest’occasione, Hitch imbastisce una trama più articolata che dal punto di vista della caratterizzazione dei personaggi riprende i tratti tipici delle storie targate Rinascita, contribuendo così a uno sviluppo organico dell’Universo DC.

Il tutto viene rafforzato dalle tavole di Daniel, più a suo agio rispetto a Hitch nella gestione di un cast corale e bravo sia nel centrare l’espressività dei personaggi, sia nella descrizione delle scene più concitate, ricche di dettagli.

Dan Abnett e Brett Booth sono invece gli artefici di Titani: Rinascita, prologo della nuova collana dedicata al gruppo di giovani eroi. Abbiamo incontrato Wally West sulle pagine dello speciale prologo di Rinascita e oggi lo ritroviamo in compagnia dei sui ex compagni di squadra: Dick Grayson, Roy Harper, Donna Troy, Garth e Lilith Clay. Una misteriosa entità sembra aver rubato dieci anni di storie ai personaggi dell'Universo DC, compresi i Titani. È compito di Wally - proveniente dalla precedente continuity - riconquistare la fiducia dei suoi amici e risvegliare in loro i ricordi passati.

Un racconto sicuramente toccante, ma giocato in maniera ruffiana da Abnett, che punta molto sull’effetto nostalgia. Belle le tavole di Booth, impreziosite dai colori di Tomev Morey, che riprendono le atmosfere degli anni ’90 creando un ponte immaginario con quell’epoca fortunata del fumetto americano.

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