Joker: Il sorriso che uccide 1, la recensione
L’esordio di Joker: Il sorriso che uccide è ben costruito e sfrutta le peculiarità dell’iconico antagonista di Batman brillantemente, regalandoci una storia orrorifica superba
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Un ambizioso psichiatra decide di affrontare la sfida che potrebbe donargli fama e rispetto nell’ambiente: analizzare e curare Joker. Se avete familiarità con i fumetti dedicati al Principe Pagliaccio del Crimine, questa scena vi risulterà sicuramente familiare. Eppure, il Dottor Ben Arnell ci prova con grande determinazione e profusione di sforzi a riuscire dove tutti hanno fallito. Come ben presto scopre sulla sua pelle, non si può provare a controllare chi ha deciso di fare del caos il proprio unico comandamento.
"L’esordio di Joker: Il sorriso che uccide è ben costruito e sfrutta le peculiarità dell’iconico antagonista di Batman brillantemente, regalandoci una storia orrorifica superba"Unendo elementi psicologici e drammatici, Lemire tratteggia una storia avvincente, carica di tensione e ricca di colpi di scena che ampliano e rendono estremamente coinvolgente l’esperienza di lettura. Difficilmente non avvertirete la stessa sensazione di paura di Ben quando la vicenda sterza verso il terrore o, quando, le sue certezze iniziano a traballare prima di crollare. Su questa solida costruzione, lo sceneggiatore canadese innesta le caratterizzazioni dei due antagonisti: Joker, nella sua imperturbabile sicurezza, conduce un gioco perverso di cui già sa che sarà il vincitore; Ben, troppo preso da sé per capire che si sta impelagando in qualcosa di più grande di lui, il cui esito sembra già essere scritto.
Tutte queste felici intuizioni vengono sublimate da un Andrea Sorrentino che dimostra ancora una volta di essere un artista di fama internazionale. In un’opera così incentrata sui risvolti umani del racconto, lui è perfetto nel catturare su carta il lato surreale del racconto, l’inquietante sviluppo della trama regalandoci tavole di assoluto valore in cui la ricercatezza della soluzione e il gusto per la trovata a effetto rappresentano il valore aggiunto. L’intesa tra i due - nata sulle pagine di Green Arrow e proseguita sia su lavori per altre major (Old Man Logan), sia per indipendenti (Gideon Falls) – è perfetta e questo permette a Sorrentino di sfruttare il medium fumetto al massimo delle sue potenzialità. Grazie anche ai colori di Jordie Bellaire, il fumettista italiano riesce a trasformare anche un’asettica stanza del Manicomio Arkham in un luogo terrificante, a privare Joker di tutte le superfetazioni grottesche per restituircelo più umano, più sinistro, più pericoloso.
L’esordio di Joker: Il sorriso che uccide è ben costruito e sfrutta le peculiarità dell’iconico antagonista di Batman brillantemente, regalandoci una storia orrorifica superba.
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