Johnny Red, la recensione
Abbiamo recensito per voi Johnny Red, volume a fumetti scritto da Garth Ennis e disegnato da Keith Burns
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Siamo nel 1942, annus horribilis per la Russia che ha visto Stalingrado distrutta dai bombardamenti aerei tedeschi. In questo contesto storico drammatico e incerto, Johnny Red prende il comando dello squadrone Falcon, un gruppo composto da soldati tutt’altro che encomiabili; eppure, andando contro ogni più rosea aspettativa, le vittorie sul campo - o meglio, in cielo - sono tante e riescono ad arrestare l’avanzata nazista. Almeno fino a quando le alte sfere dell’esercito di Grande Madre Russa non decidono che per Johnny è giunto il momento di farsi da parte.
Il mito del pilota nato a Liverpool rivive nella miniserie Johnny Red grazie alla sapiente regia di Garth Ennis. Lo scrittore britannico non ha mai fatto mistero della sua grande passione per le storie di guerra, e per l’occasione decide di riportare in auge il personaggio creato nel 1975 da Tom Tully (testi), Joe Colquhoun e John Cooper (disegni) per la rivista Battle. In Italia l'opera è presentata da Oscar Ink in un unico volume, nell'ormai consueto formato cartonato di grande pregio.
Purtroppo, però, qualcosa è andato storto. A giocare un tiro mancino è stata proprio la passione di Ennis per le storie di guerra, e per Johnny Red nello specifico: il personaggio viene maneggiato con grande attenzione e rispetto dallo sceneggiatore di Preacher, forse anche troppo. Sebbene non manchino scene forti e cruente - come da tradizione ennisiana - a venir meno è la vena caustica, dissacratoria e irriverente che ha reso famoso lo scrittore. La rilettura di un classico viene condotta in maniera canonica, senza particolari spunti o trovate a effetto che avrebbero innalzato di molto il tono generale di questi otto capitoli.
La componente artistica della storia è stata affidata a Keith Burns, artista appassionato di questo genere di fumetti, e il risultato finale lo dimostra. Caratterizzato da un tratto spigoloso e nervoso, Burns firma tavole di grande impatto in cui fa rivivere scontri tra gli aerei dell'epoca, ricostruiti fedelmente. La cura riposta in questi dettagli viene traslata anche nella rappresentazione dei personaggi, delle loro divise e dell'armamentario a loro disposizione. Gli effetti chiaroscurali, inoltre, permettono all’artista di esaltare le emozioni delle singole fasi della storia.
Johnny Red non mancherà di conquistare lettori legati ad avventure di guerra "tradizionali". Chi, invece, si aspettava qualcosa di più, vista al presenza di Ennis in cabina di regia, resterà con l'amaro in bocca ripensando all'occasione in parte sprecata.