Jimmy's Bastards vol. 1: Una cascata di bastardi, la recensione

Abbiamo recensito per voi Jimmy's Bastards vol. 1: Una cascata di bastardi, di Garth Ennis e Russ Braun

Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.


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Jimmy's Bastards vol. 1: Una cascata di bastardi, anteprima 01

Garth Ennis aveva senza dubbio voglia di divertirsi, quando si è messo a scrivere Jimmy's Bastards. Si fa evidente sin da subito, quando irrompe sulla scena il protagonista, Jimmy Regent. Letale agente dell'MI6, la leggendaria agenzia di spionaggio britannica, incredibilmente affascinante, sciupafemmine e sessista. Lo sceneggiatore di Punisher e The Boys non fa nulla per nascondere il fatto che il suo protagonista sia una versione più eticamente discutibile e meno politicamente corretta di James Bond. 007 è ricalcato quasi perfettamente da Regent, che ne porta agli estremi tanto le qualità quanto quelli che alcuni considererebbero dei difetti.

La vita di Regent passa da un'eroica azione all'altra, da un'assistente dalle gambe chilometriche che sta benissimo in minigonna alla successiva, finché non diventa leggermente più interessante all'arrivo della sua nuova partner. Nancy McEwan non è solo bella ma è anche brava: un'agente in gamba quasi quanto lui. Soprattutto, sembra totalmente immune al fascino sciovinista e tanto sicuro di sé da essere fastidioso che di solito gli assicura il sesso che vorrebbe. Il che è positivo, perché una terribile minaccia si prepara.

Non per l'Inghilterra, né per il mondo, se non tangenzialmente. Ad essere in pericolo è Jimmy Regent stesso. I suoi vecchi nemici, tutti personaggi assurdi che somigliano ai cattivi pittoreschi di Bond degli anni Sessanta e Settanta, si sono per caso coalizzati per ucciderlo? Peggio. A volerlo morto sono i suoi figli, che ha sparso in quantità incontrollabile per il mondo, accoppiandosi con donne in ogni dove, senza mai voltarsi a controllare se il suo gesto, per lui naturale come respirare, avesse delle conseguenze.

Jimmy è uno stronzo. L'avevate capito, vero? Sta di fatto che quest'orda di eredi di un padre che non c'è mai stato e che li ha lasciati in balia del mondo e delle gallinelle che avevano per madri ha intenzione di uccidere Regent. Il quale reagirà come farebbe un padre senza scrupoli, macchina di morte iper-efficiente con licenza di uccidere.

Jimmy's Bastards vol. 1: Una cascata di bastardi, anteprima 02

Come dicevamo all'inizio, Ennis aveva voglia di divertirsi. Jimmy's Bastards è una parodia a tutti gli effetti, che mette in luce quel che tutti quanti sappiamo, a un livello inconscio, quando guardiamo un film di 007 del passato: l'eroe è un bastardo. O, quantomeno, ne ha molti dei tratti. Egoista, agisce spesso per piacere personale, non ha certo una morale limpida, cerca di trarre giovamento da situazioni pericolose e rischiose, tratta le donne come oggetti, è presuntuoso fino ad essere una macchietta. Non lo prendiamo sul serio, solo perché ci viene detto dall'inizio che il buono è lui e le sue avventure sono talmente poco credibili da farci perdere di vista la questione. Ennis decide di fare tre cose: portare ai limiti estremi la scarsa serietà delle situazioni, rendere il personaggio incredibilmente lucido e consapevole, condire tutto quanto con la violenza intrattenitiva che lo caratterizza da sempre.

L'iper-razionalità di Jimmy è frutto della sapiente penna dello sceneggiatore, che non delude gli amanti della sua ironia tagliente e dei suoi dialoghi dal ritmo serrato. Ha anche il pregio di rendere il protagonista meno bidimensionale di quanto pronosticabile. Nel suo rapporto di ammirazione con Nancy, ad esempio, Jimmy non è per forza e solo la macchietta che ci viene promessa, e le sue scelte - o non scelte - etiche improvvisamente sembrano smascherare l'ipocrisia e il moralismo, disgustare più i benpensanti che il buon senso.

Jimmy's Bastards vol. 1: Una cascata di bastardi, anteprima 03

All'atmosfera scanzonata e violenta assieme, invece, contribuisce in maniera fondamentale Russ Braun. Se a volte vi sembrerà di vedere delle tavole di Preacher, non preoccupatevi. Braun, che ha già di suo alcune somiglianze stilistiche con il compianto Steve Dillon, si adatta parecchio alle esigenze di Ennis che, in tanti anni, non sono cambiate molto. Alcune delle situazioni di divertita violenza di Jimmy's Bastards ricordano la comicità visiva più splatter dei momenti divertenti della serie Vertigo che ha lanciato lo sceneggiatore nella leggenda.

In conclusione, questo primo volume di Jimmy's Bastards è proprio uno spasso. Se siete degli amanti di Garth Ennis, vi piacerà senza dubbio. C'è l'evidente voglia di giocare, c'è una volontà caricaturale divertente, c'è un'agilità di scrittura che fa viaggiare la storia con leggerezza. E ci sono tutte le caratteristiche del fumetto ennisiano. Per tutti gli altri, se non sono spaventati da un po' di sangue, da dialoghi moralmente reprensibili e da qualche scena di nudo, è un buon prodotto di intrattenimento. Di quelli che, come minimo, valgono il prezzo di copertina.

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