Jessica Jones 1×13, "Sorridi" [finale di stagione]: la recensione
La nostra recensione del finale di stagione di Jessica Jones, intitolato Sorridi
Recensione a cura di Raffaele Caporaso di BadComics.it
Il primo argomento di discussione è senza dubbio quello inerente ai poteri di Luke Cage: la sua pelle indistruttibile gli ha permesso di sopravvivere, e restare incolume, all’esplosione del proprio locale. Nella parte finale del dodicesimo episodio, Jessica è però stata costretta a sparargli a bruciapelo in pieno volto, poiché l’uomo stava per ucciderla, sotto il controllo mentale di Kilgrave. Il trauma, pur non incidendo in alcun modo esternamente, gli ha provocato un forte trauma cranico e la formazione di un edema. L’indistruttibilità di Luke è dunque esclusivamente limitata alla sua pelle, come dimostra il fatto che per salvargli la vita i protagonisti devono praticare un ago aspirato attraverso il nervo ottico di Cage, dunque penetrabile da un’ago di siringa. Paradossalmente, in una situazione come questa, il superpotere dell’uomo diventa anche la sua più grande debolezza, perché non permette la messa in pratica di cure invasive, come iniezioni o interventi chirurgici. In questo frangente, la trasposizione televisiva del personaggio è dunque speculare a quella a fumetti.
Riguardo Jessica e il suo passato, abbiamo ulteriore conferma che l’insorgenza dei suoi poteri possa essere connessa alla misteriosa azienda IGH, cosa che, se confermata, andrebbe a stabilire una forte differenza ontologica tra il personaggio della serie TV e quello che ha esordito nell’Universo Marvel Comics in Alias. Molto probabilmente sarà un argomento trattato nell’eventuale seconda stagione dello show, ancora in attesa di annuncio ufficiale.
Di contro, Kilgrave riesce finalmente a potenziarsi al massimo, utilizzando le cellule presenti nel feto abortito dalla defunta Hope. Adesso il villain è più forte che mai e virtualmente in grado di controllare nuovamente Jessica. Una curiosità: nel momento di questa ulteriore “trasformazione” del villain la sua pelle sembra divenire viola così come il suo corrispettivo a fumetti, l’Uomo Porpora, anche se questo mutamento è momentaneo e si manifesta solo nel momento in cui l’uomo utilizza i suoi poteri al massimo.
Anche in Sorridi siamo testimoni di alcune sequenze molto graphic, cioè con contenuti decisamente forti e violenti, non adatti agli stomaci più deboli. Jessica Jones si conferma essere una serie definibile come un thriller psicologico, con elementi narrativi che attingono al noir, al giallo e all’horror (anche splatter, talvolta).
Nella battaglia finale contro Kilgrave, Jessica riesce a imbrogliare perfettamente Kilgrave, fingendo di essere caduta sotto il suo controllo mentale, per poi ucciderlo, spezzandogli il collo senza esitazione. Questo omicidio non è presente nella fonte originale a fumetti e stabilisce una grande differenza tra le due incarnazioni del personaggio: nei comics, infatti, a quanto ci risulta, Jessica non ha mai ucciso nessuno, mentre con questo gesto il personaggio televisivo diventa un’assassina a tutti gli effetti, che sceglie liberamente di sbarazzarsi definitivamente del suo nemico. Questo è inoltre il suo secondo omicidio se consideriamo quello della moglie di Luke Cage, Reva, mentre era sotto il controllo di Kilgrave.
In conclusione, nella sequenza finale di questa prima stagione, osserviamo Malcolm rispondere al telefono della Alias Investigations, diventando di fatto il “segretario” di Jessica, così come la sua controparte a fumetti.
Una curiosità: la barca sulla quale Kilgrave medita la fuga si chiama Goldfish, che è anche il titolo di una delle prime opere di Brian Michael Bendis, sceneggiatore di Alias e co-creatore del personaggio di Jessica Jones.
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