Jennifer's Body - La recensione

Una cheerleader, dopo una tragedia che ha provocato la morte di alcuni giovani, inizia a uccidere i ragazzi della sua scuola. Massacrato in patria, un film poco efficace, ma soprattutto un horror che non sembra conoscere le regole del genere...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

TitoloJennifer's BodyRegiaKaryn Kusama
Cast
Megan Fox, Amanda Seyfried, Johnny Simmons, Adam Brody, Sal Cortez, Ryan LevineUscita10 dicembre 2009
La scheda del film

Ci sono due modi per analizzare una pellicola come Jennifer's Body. Il primo, più semplice, è accodarsi alle feroci critiche che il film ha ottenuto in patria, che hanno portato alla nomea (ingiusta, visto i costi ridotti di questo titolo, solo 16 milioni di dollari) di essere uno dei flop dell'anno. D'altronde, è il destino di autori che ottengono un successo improvviso e francamente immeritato, come è avvenuto per il premio Oscar Diablo Cody, che evidentemente a buona parte della stampa piaceva anche per la sua storia personale, ben diversa da quella dei tradizionali sceneggiatori di Hollywood. O magari risulta divertente stroncare ferocemente la donna più desiderata del pianeta, ossia Megan Fox, che peraltro è una delle poche note discrete del film.

L'altra possibilità è pensare che, se si è sopravvalutato assurdamente il lavoro sullo script di Juno solo due anni fa, non è una buona idea per questo 'compensare' attaccando ferocemente un film semplicemente inutile. Perché, giusto per non generare equivoci, i problemi de Jennifer's Body sono notevoli e rendono impossibile dare la sufficienza a questo titolo. Ma la cosa interessante è che, se tutti si sono concentrati sulle due 'dive' (attrice e sceneggiatrice), l'enorme difetto della pellicola è sicuramente da ricercare dietro la macchina da presa.

Karyn Kusama, a proposito di sopravvalutate, era stata probabilmente lodata oltre misura per il suo Girlfight, ma almeno aveva portato in scena un bel ritratto femminile non banale. Qui invece si vede chiaramente che la Kusama conosce l'horror come il greco antico (anzi, forse peggio). Manca una qualsiasi tensione nelle scene che dovrebbero risultare più avvincenti e che invece vengono girate in maniera stereotipata e piatta. Ma, soprattutto, manca un'idea coerente di quello che si vorrebbe fare con il film.

A tratti, sembra che si voglia puntare su un messaggio politico-retorico sulla società americana, il prezzo del successo e i rapporti uomini/donne. Peccato che spesso si scivoli sul camp (per lo più involontario), che diventa irritante quando si opta su dei flashback pretenziosi sulle due protagoniste da bambine. E qual è l'idea nell'inserire delle scene veramente rozze, spesso piene di effetti digitali assolutamente non convincenti? Se infatti si procede per lo più stancamente in una storia che non esalta, alcuni momenti (la protagonista che beve il sangue o un omicidio anticipato da una canzoncina) sono talmente stupidi che provocano un fastidio continuo.

E arriviamo a Diablo Cody. Come già detto, chi scrive non è mai stato un suo fan e quindi non avevo certo grandi aspettative. Diciamo che, senza fare cose vergognose, è comunque difficile capire le ragioni di alcune scelte. Perché, per esempio, si aspetta un'ora per rivelare il segreto di Jennifer, quando già dal trailer si sapeva tutto? E se la vicenda gialla non ha volutamente senso, almeno si poteva optare per un tono più surreale e deliberamtamente folle.

L'unica nota positiva sono le due protagoniste. Megan Fox se la cava bene con un ruolo non semplice e poco accattivante, che certo non suscita le simpatie del pubblico. Invece, Amanda Seyfried dimostra di poter avere un discreto futuro davanti a sé, considerando che se è riuscita a reggere un film del genere con un ruolo così mediocre, può sicuramente puntare a risultati migliori.

Insomma, un film che deluderà soltanto chi si aspettava grandi cose. Per gli altri, nulla per cui esaltarsi, ma neanche per cui scandalizzarsi eccessivamente. Banalmente, un horror bruttino come tanti...

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