Jean Grey #1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero #1 della nuova serie dedicata a Jean Grey targata ResurrXion

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Il tema di sfuggire al destino annunciato dalle proprie controparti adulte accompagna i giovani X-Men fin da quando fecero la loro prima comparsa nel ciclo di storie di Brian Michael Bendis. Se però nel caso degli altri quattro membri della squadra questo può riguardare tutt’al più vicende su scala personale e individuale, nel caso di Jean Grey, la posta in gioco è molto più alta e l’ombra che grava sul suo futuro, quella fiammeggiante della Fenice, è un fardello di tutt’altra portata.

Ben venga dunque una serie che esplori in modo diretto e ravvicinato questo dilemma, portando in scena l’entità cosmica fin dal primo numero e calando le carte in tavola in modo molto esplicito su quelli che saranno i temi portanti. Proprio per sottolineare il contrasto tra la Jean Grey del presente (o del passato) e quella del futuro, Dennis Hopeless e Victor Ibanez dedicano la prima parte dell’albo a quella che potremmo definire una “missione di routine” supereroistica, in cui Jean deve sventare un tentativo di rapina della Squadra di Demolizione, team di supercriminali non propriamente di serie A, scontro non troppo serio che permette all’autore sia di scherzare sul pragmatismo da “banda bassotti” dei criminali, sia sulle incertezze di Jean in combattimento.

I puntigliosi potrebbero obiettare che, pur essendo indubbiamente meno esperti delle loro controparti adulte, i giovani X-Men bazzicano gli scenari dell’epoca attuale ormai da diversi anni, quindi verrebbe da chiedersi quanto ancora abbia senso porre l’accento sulla loro inesperienza in combattimento, avendo alle spalle un curriculum che già supera in lunghezza il ciclo di storie che li vide protagonisti sotto Stan Lee e Jack Kirby. Ma almeno in questo caso, l’enfasi che viene posta sulla poca esperienza e sulla difficoltà a gestire i propri poteri è probabilmente dovuta a sottolineare il contrasto con la superiorità e l’onnipotenza offerti dalla Forza Fenice, quindi, in nome delle esigenze narrative, si può chiudere un occhio.

Com’era facile intuire, i monologhi e lo stream of consciousness della protagonista la fanno da padrone e funzionano molto bene nel mostrare al lettore i dubbi e la situazione problematica che Jean deve affrontare. Tuttavia questo primo numero, definibile come un buon riassunto delle puntate precedenti quanto un prologo della storia vera e propria, fa poco più che fungere da preambolo, ponendo i capisaldi della serie futura: il carattere e i dilemmi di Jean, la sua crescita come eroina, il suo rapporto con i compagni di squadra degli X-Men e la prematura irruzione della Forza Fenice nella sua vita. Più interessanti, almeno dal punto di vista della novità, dovrebbero essere i numeri successivi, che vedranno la giovane confrontarsi con i passati ospiti della Fenice, in cerca di consigli e di risposte.

Sul fronte artistico, le tavole di Victor Ibanez hanno un effetto ambivalente: i tratti sono classicheggianti, in certe vignette, forse addirittura vintage, una scelta che in teoria ben si adatta al tema della giovane Jean strappata alla sua epoca. In qualche pagina, tuttavia, il disegno scivola dall’essenziale all’approssimativo, e certi volti appaiono tratteggiati con poca cura. Forse la fretta ha giocato contro la ricerca del dettaglio. Detto questo, Ibanez recupera agilmente terreno nelle scene di combattimento e nelle visioni della Fenice, di taglio cinematografico, dinamico e della giusta potenza.

In conclusione, il tema portante di Jean Grey è tutt’altro che nuovo: si torna alle radici del personaggio in quel misto di antico e di nuovo che in fin dei conti è la formula alla base dell’intero progetto di ResurrXion. Un punto di forza che potrebbe avere dalla sua è il fatto di disporre degli spazi e dei tempi adeguati per sviluppare il dilemma del destino di Jean e del suo rapporto con la Fenice in modo adeguato.

Pur incombendo sul personaggio già da tempo, è sempre rimasto sacrificato in secondo piano a causa dei vari crossover, reboot, scontri di massa e tutte le esigenze a cui un fumetto di “squadra” deve necessariamente sottostare. Con gli spazi e i tempi adeguati a sua disposizione, il duo Jean/Fenice potrebbe ambire a far rivivere almeno qualche eco della grande pagina della storia a fumetti scritta all’epoca della saga originale.

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