Jane the Virgin 1x01 "Pilot": la recensione
Rifacimento di una serie venezuelana, Jane the Virgin è divertente e autoconsapevole
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Come da titolo, Jane è una ragazza ancora vergine di famiglia ispanica, e quindi con tutti gli stereotipi corredati che la scrittura si guarda bene dal non mostrare. Traumatizzata dalla nonna ancora in tenera età, finora ha rifiutato di concedersi. Ciò non le ha però impedito di trovare l'idillio amoroso con l'agente di polizia Michael, che dopo un lungo fidanzamento vorrebbe anche compiere con lei il decisivo passo verso il matrimonio. Il destino, la sorte, una ginecologa distratta si metteranno in mezzo, e la giovane "immaculada" (come la definirà sua madre in uno slancio di euforia mistica) finisce per rimanere incinta. A questo punto l'episodio parte per la tangente e cominciano a spuntare da ogni angolo vecchi amori, tradimenti, segreti, genitori scomparsi, manifestazioni di attori da telenovela.
Qui si ritrovano gli stilemi tipici da telenovela – non fate finta di non conoscerli – che poi sono praticamente quelli elencati sopra. A un certo punto il protagonista di una telenovela seguita dalla protagonista appare per darle un consiglio, raccontando un proprio arco narrativo che lo vede innamorato di una donna che si scopre essere la sorellastra. Jane the Virgin è questo, ma solo per il fatto di parlare delle telenovelas come di un qualcosa di estraneo e familiare al tempo stesso – la voce narrante dirà che Jane è diventata come la protagonista di uno di questi programmi – la serie diventa uno scherzo consapevole. Ed è questo, in parte, a salvarla. Gina Rodriguez è una protagonista adorabile, la follia narrativa imperversa e l'episodio è godibile. Da qui a consigliarla come serie ce ne passa, ma è un buon inizio.