Ivar, Timewalker vol. 3: Finire la storia, la recensione
Abbiamo recensito per voi il terzo volume di Ivar, Timewalker, di Fred Van Lente e Pere Pérez
Fumettallaro dalla nascita, ha perso i capelli ma non la voglia di leggere storie che lo emozionino.
Pur di salvare Neela Sethi dalle macchinazioni dei Prometeici, Ivar Anni-Padda ha sacrificato la sua stessa vita. Purtroppo, l’esplosione di Oblivi-1, cittadella alla fine del tempo e base operativa della razza aliena della Quinta Dimensione, ha innescato un processo di nullificazione assoluta che sta distruggendo il Multiverso Valiant. Per venire a capo di questa problematica non da poco, Neela ha viaggiato indietro nel tempo, giungendo in Mesopotamia e incontrando un giovane Ivar.
Finire la storia è il titolo del terzo volume che Star Comics ha dedicato a Ivar, Timewalker, serie scritta da Fred Van Lente che, in questo conclusivo appuntamento, si avvale dell’arte di Pere Pérez. Sin dalle prime battute, l’opera dello scrittore americano non ha convinto a causa della mancanza di originalità e della stanca riproposizione degli stereotipi di questo genere di avventure. Nonostante l’assenza di spunti d’interesse efficaci o colpi di scena in grado di rivitalizzare il racconto, il ritmo serrato impresso da Van Lente ha reso i precedenti due volumi una lettura piacevole. I capitoli finali, pur confermando le non entusiastiche impressioni fin qui destate, sfruttano i pochi elementi vincenti dell'opera – la fluidità della narrazione, il rapporto tra Ivar e Neela, una buona dose di riuscite situazioni comiche – riuscendo a elevare, seppur di poco, la godibilità del progetto.
L’aspetto più affascinante resta indubbiamente la capacità visionaria dello scrittore, abile nel regalare al lettore un accurato multiverso che, pur nella sua complessità concettuale, è immediatamente fruibile. Grazie a una felice intuizione, Van Lente si smarca da eventuali parallelismi con i cosmi Marvel e DC Comics, offrendo una valida alternativa. Purtroppo, il limite è non riuscire ad affiancare a questa ingegnosa architettura personaggi magnetici, una storia accattivante o svolte in grado di tenerci con il fiato sospeso.
In tal senso, il confronto con i fratelli Gilad (il Guerriero Eterno) e Aram (Armstrong) e le rispettive serie, è impietoso. La Furia di Eternal Warrior è un’opera che trasuda epica cavalleresca, mentre Archer & Armostrong un divertentissimo spaccato sul mondo supereroistico. Entrambi i fumetti hanno saputo, nel corso degli anni, regalarci eventi in grado di far evolvere i personaggi, mostrandoceli sempre nelle loro diverse sfaccettature.
Il maggiore del clan degli Anni-Padda, invece, è un guerriero che non lascia il segno e non riesce a imporsi all’attenzione del lettore, complice uno sviluppo spesso prevedibile. Una gestione fin troppo cauta della storia viene accompagnata da una costruzione delle tavole convenzionale, che non offre la possibilità a Pérez di sfruttare del tutto le sue potenzialità. Sono pochi, infatti, i frangenti in cui il disegnatore spagnolo dà libero sfogo al suo estro, mettendo in mostra uno storytelling originale e di grande impatto; e anche in quei casi, purtroppo, i momenti più esaltanti a livello visivo vengono ingoiati dal piattume generale.
Giunti al termine della lettura, i tre volumi di Ivar, Timewalker rappresentano uno dei pochi momenti infelici della vasta produzione moderna targata Valiant. Un’occasione sprecata che lascia l’amaro in bocca.