It Stains the Sands Red, la recensione
La nostra recensione di It Stains the Sands Red, film diretto da Colin Minihan e presentato al Trieste + Science Fiction Festival
In un periodo in cui gli zombi sono particolarmente popolari, sul piccolo e grande schermo, è difficile riuscire a proporre un approccio originale all'idea che sulla Terra ci siano dei morti viventi. It Stains the Sand Red, diretto da Colin Minihan, prova a intraprendere un percorso nuovo seguendo il tentativo di sopravvivere di una donna alle prese con una creatura che diventa quasi la sua ombra.
Molly (Brittany Allen) ha un passato complicato e un po' misterioso ed è in viaggio con il suo fidanzato. Quando la coppia è costretta a fermarsi a causa di un guasto alla macchina, uno zombi uccide il giovane e inizia a darle la caccia. L'unica possibilità di salvezza sembra quindi quella di attraversare il deserto e raggiungere un piccolo aeroporto in cui degli amici stavano aspettandoli per partire con un volo privato. Molly inizia il suo cammino cercando di mantenersi a distanza di sicurezza dallo zombi che diventa, con il tempo, quasi inspiegabilmente una presenza in grado di motivarla a lottare, a trovare una forza interiore che non credeva di possedere, e persino rassicurante.
La trama è ricca di momenti oltre il limite del surreale e a tratti un po' di cattivo gusto ed è solo nella seconda parte del film che It Stains the Sand Red inizia a offrire degli elementi interessanti esplorando il rapporto tra chi è in vita, pur conducendo un'esistenza in cui si è deciso di soffocare certe emozioni, e chi si è invece trasformato in una creatura animata solo dall'istinto. Il rapporto tra Molly e lo zombi ricorda in parte quello al centro dell'apprezzato Swiss Army Man - Un amico multiuso per quanto riguarda l'idea che si possa decidere di ricominciare a lottare e vivere grazie all'"amicizia" con qualcuno che non avrà mai quell'opportunità.
Il budget limitato influisce molto sulla regia di Minihan e il risultato finale, anche a livello tecnico è ricco di alti e bassi pur avendo degli spunti interessanti e proponendo una fotografia piuttosto suggestiva nelle lunghe sequenze ambientate nell'apparentemente sconfinato deserto.
It Stains the Sand Red, tra qualche emozione e alcune risate, coinvolge lo spettatore in un viaggio alla riscoperta degli aspetti più importanti della vita grazie al confronto diretto con la morte, ma non riesce a mettere in secondo piano i tanti difetti che lo rendono una visione piacevole e solamente a tratti soddisfacente.