Irrational Man, la recensione
Dopo Magic in the moonlight ora Irrational Man applica quel medesimo, inusuale, ottimismo all'omicidio. Il risultato è un ibrido ancora una volta nuovo
Non i consueti manouche o dixieland sui titoli di testa bianchi e sfondo nero ma un inedito silenzio ambientale (l’unica vera forma di silenzio, quella che lo afferma facendolo sentire) per tutta la loro durata. È solo un indizio della variazione nel paesaggio sonoro rispetto alle abitudini di Woody Allen, elemento che in sè apre la strada a molti altri cambiamenti. Irrational Man infatti è animato da un blues spinto e tirato, colonna sonora fieramente di colore, ritmata dal pianoforte e non dal classico sax e, quando serve, rallentata da inserti di classica. Siamo dalle parti di Match Point e Sogni e Delitti, lo ricorda anche l’incursione dei grandi narratori russi (sempre Dostoevskij), ma con un ottimismo a note alte e ritmo sostenuto che forniscono tutta un’altra lettura e un altro tono.
L’Abe Lucas di Joaquin Phoenix, tutto pancia stanca e trascurata in evidenza sotto la maglietta e Volvo scassata, non si perde con l’omicidio ma trova se stesso. Perché una morte violenta nei film di Woody Allen non è mai la causa scatenante di un intreccio ma il fine di un piano, il mezzo per accedere ad una nuova condizione. Quindi quella razionalità messa in dubbio da Colin Firth in Magic in the moonlight si ritrova nell’irrazionale spinta del titolo di questo film, la soluzione cui arrivava il Boris interpretato da Larry David per i suoi rapporti, bypassando ogni ragionamento, è la medesima cui arriva anche Abe con l’omicidio: Basta che funzioni.
Con le luci fenomenali e i colori di Darius Khondji (il mago dei gialli colorcorretti di To Rome with Love e Midnight in Paris che qui si giostra tra il rosso e il verde) Irrational Man è il secondo capitolo nella filmografia ottimista di Woody Allen, contaminato da Emma Stone a cui il regista sembra appiccicare tutta la gioia di possedere un corpo ed essere giovani. A parità di attrici giovani utilizzate mai i suoi personaggi erano sembrati così appassionati della propria età, così meravigliosamente adatti ad esprimere il meglio della fase della vita che attraversano.