Iron Man 2 - La recensione

Il mondo sembra sicuro per la presenza di Iron Man, ma nuovi nemici vogliono mettere in discussione il suo ruolo. Sequel tra alti e bassi, ma con il solito meraviglioso Robert Downey jr...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Iron Man 2 RegiaJon Favreau
Cast
Robert Downey jr., Gwyneth Paltrow, Don Cheadle, Scarlett Johansson, Mickey Rourke, Sam Rockwell, Samuel L. Jackson  
uscita30 aprile 2010La scheda del film  

Come deve essere il sequel di un film di grande successo e apprezzatissimo? Mi piacerebbe avere una risposta precisa e sicura, anche perché questo probabilmente mi renderebbe un consulente strapagato delle major di Hollywood. Tuttavia, una idea generale si potrebbe anche avere. Primo: non esagerare con le scene d'azione, cosa fattibile dopo che il budget e i tempi di lavorazione si sono dilatati grazie ai risultati del primo capitolo (Transformers: la vendetta del caduto vi dice niente?).

Secondo: invece di preoccuparsi solo degli effetti speciali, permettersi qualche scelta rischiosa in fase di sceneggiatura, che magari non verrà apprezzata immediatamente, ma che permetterà col tempo di dare maggiore spessore al film (Batman - il ritorno). E poi, soprattutto, non esagerare con la durata, in particolare se non si ha una trama che lo renda veramente necessario. Erano questi alcuni dei dubbi e delle speranze che avevo arrivando all'anteprima di Iron Man 2.

Risultato? La nota positiva è che siamo fortunatamente ben distanti dagli abissi di tanti sequel blockbusterosi e soprattutto che l'azione non ha la meglio a scapito dei personaggi. La notizia negativa è che non sembrano esserci progressi dal primo episodio, anzi forse siamo leggermente sotto, in buona parte perché la pellicola tende a prendersi un po' troppo sul serio, perdendo la leggerezza pop dell'originale.

In effetti, il mix che si vorrebbe creare tra l'ironia del protagonista e il dramma della sua situazione non convince del tutto. Sembra quasi che i problemi che vive Tony Stark non siano così importanti neanche per i realizzatori, ma servano per tentare di dare uno spessore drammatico alla vicenda. Senza dubbio, lo sviluppo di tutta la pellicola è troppo prevedibile per emozionare veramente.

Per fortuna, nella seconda parte le cose vanno meglio, anche se non si può parlare di un vero e proprio decollo. Comunque, sequenze come quella del filmato del padre sono delle buone idee (anche se, come diversi altri momenti, sembrano quasi delle citazioni, in questo caso di Superman 2). E il finale sarebbe apprezzabile per tante cose (il paesaggio idialliaco in cui avviene uno scontro e soprattutto il fatto di non fare decine di minuti di azione ininterrotta), se non fosse che a un certo punto sembra tirato via (ma era un problema che aveva anche il primo capitolo).

E arriviamo al punto di forza del film, non certo una sorpresa. Robert Downey jr. è ormai la maggiore star cinematografica del pianeta. Dimenticatevi Will Smith, Tom Hanks e Sandra Bullock, ormai il dominio è indiscutibile. Per questo, ci si può rammaricare che nel suo momento di grazia non venga servito al meglio da una sceneggiatura dello stesso livello, ma questo non toglie che in tante situazioni (all'audizione al Senato, con una 'ciambella' o nell'ultima sequenza, solo per fare alcuni esempi) il suo carisma e la sua simpatia emergano prepotentemente.

Purtroppo, il cast di comprimari non è allo stesso livello, un po' perché i personaggi in sé non sono propriamente calibratissimi, un po' perché gli attori non sembrano crederci troppo. Mickey Rourke parte benino (anche se la sua prima sequenza scivola poi sul già visto), ma poi non viene gestito benissimo ed è relegato in un angolo per troppo tempo. Di sicuro, più che il suo inglese con accento russo tanto criticato, mi preoccuperei proprio di quando parla in russo (ma tanto è un difetto che si noterà soltanto in quel Paese). Diciamo che non ha lavorato su questa lingua straniera come la Meryl Streep de La scelta di Sophie.

Gwyneth Paltrow avrebbe il classico ruolo femminile da screwball comedy, quello che manca è il materiale da screwball comedy. E' un peccato, perché quando i dialoghi diventano frizzanti (come nella sequenza delle fragole) i risultati sono notevoli. Di sicuro, bisognerà iniziare a sfruttare meglio il buon Nick Fury interpretato da Samuel L. Jackson, perché può offrire molto di più. E la 'diva' Scarlett Johansson? Sostanzialmente, la sua partecipazione è fatta di vestiti attillati e di un corpo straordinario, messo in luce anche in alcuni momenti d'azione. Da qui a tirar fuori un'interpretazione da Oscar (o comunque importante) ce ne passa. Mi aspetto di più, nel prossimo episodio, anche da Sam Rockwell, che eccede un po' troppo in alcune scene, mentre quando si contiene (la sequenza delle armi) è fantastico.

Insomma, un sequel che in America potrebbe anche battere il primato di maggiore incasso nel primo weekend detenuto da Il cavaliere oscuro, visto l'attesa che si è creata. Ma sarei molto sorpreso se ottenesse un risultato finale così imponente, considerando che non è così convincente e difficilmente reggerà allo stesso modo...

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