Iron Kobra, la recensione
Abbiamo recensito per voi Iron Kobra, volume del Progetto Stigma firmato da AkaB e Officina Infernale
In occasione del Comicon 2019 e in collaborazione con Eris Edizioni, il Progetto Stigma ha pubblicato Iron Kobra, corposo brossurato firmato da AkaB e Officina Infernale; entrambi nomi affermati nell'ambito del Fumetto italiano, i due sono molto attivi sia nel panorama indipendente che in quello legato agli editori di maggior rilievo e alla grande distribuzione.
Iron Kobra è un prodotto di altissimo livello, che trascende i confini del Fumetto tradizionale facendo propri i principi della grafica e dell'advertising, con influenze visive che percorrono con intelligenza e spirito critico almeno quarant'anni di storia dell'illustrazione, del lettering e dei mixed media.
Volendo scavare nel passato italiano e allargare gli orizzonti nel presente sul panorama internazionale, la tecnica utilizzata da Officina Infernale è una sintesi personale e convincente che ricorda il lavoro di Stefano Tamburini su Frigidaire e Snake Agent, ibridato con la costruzione della tavola di David Aja (regia, elementi grafici e posizionamento dei balloon) utilizzata su Occhio di Falco e i glitch tanto cari al Mitch Gerads di Mister Miracle. Il tutto, realizzato con forme vettoriali, retini, foto-inserimenti e collage che ricordano gli esperimenti con forbici e colla che hanno caratterizzato in particolare la Pop Art novecentesca.
Oltre alle immagini, la scelta dei diversi tipi di font e del lettering inserito nei disegni risulta vincente: non c'è una parola, un logotipo o un effetto visivo fuori posto o che non abbia un ruolo specifico nell'economia visiva. Nel complesso, l'impatto è veramente strabiliante.
Ogni tavola potrebbe essere, da sola, un poster da stampare in grande formato, confermando come la potenza dell'illustrazione ben costruita funzioni bene su qualsiasi scala. Parimenti, le palette delle singole sequenze sono coerenti e ben alternate, con un impatto d'insieme veramente importante, che segna uno standard qualitativo molto alto.
Passando alla storia e ai testi, la cura espressa da AkaB porta a una vicenda che esplora in modo ugualmente sperimentale e accurato una trama solida, ben immersa negli anni di riferimento della componente grafica, in quanto basata sulla tradizione complottistica che ha condannato il mondo all'irrazionale Economia della Paura (costituita da controllo e sacrifici della propria libertà in nome della maggiore sicurezza) durante e dopo la Guerra Fredda.
Dalla serie televisiva Il Prigioniero fino a Matrix, Iron Kobra esamina la vicenda umana di Henry Novak, un Übermensch di Friedrich Nietzsche che scopre quali effetti possa avere su di lui il nichilismo e l'emancipazione rispetto alla massa.
In questa storia, Novak è un uomo in fuga dall'ordine costituito e imposto dall'altro. Si muove in contesti che metteranno alla prova lui stesso e l'Iron Kobra, attraversando tentazioni che trovano radici nelle più profonde passioni umane: soldi, controllo, potere e sesso.
L'orrore del quotidiano e la profonda disperazione dei nostri simili portano il protagonista a correre all'impazzata, rompendo tutti gli schemi in cui gli altri provano a incasellarlo. Tavola dopo tavola e passo dopo passo, l'eroe (se così si vuole definirlo) esplora la sua vera e profonda identità, ramificata tra realtà e mito, ritrovandosi apparentemente condannato a un inferno senza fine.
Non lasciatevi sfuggire Iron Kobra, perché esperimenti così estremi e ben riusciti sono rari, soprattutto nel panorama nostrano.
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