Io sono Mateusz, la recensione
C'è tutto quello che ogni spettatore vorrebbe sentirsi dire in Io sono Mateusz: la peggiore delle storie narrata con il più lieto degli atteggiamenti
Il film si svolge lungo circa 20 anni di storia polacca e non c'è mai un giorno di pioggia o anche solo nuvolo, anzi, il sole è una componente determinante di quasi tutte le inquadrature. Illumina il volto di Mateusz alla finestra, batte contro il pavimento sul quale striscia, riempie di luce le stanze degli ospedali e spesso viene inquadrato direttamente tra le fronde in meravigliosi pomeriggi d'estate polacca. A Maciej Pieprzyca non piace il grigio della realtà o la mestizia della vita vera e li scaccia via a colpi di meravigliose giornate di sole in un film che si propone di guardare con ottimismo gli eventi più tristi. Il titolo originale non mente: Life is good (per l'italiano si rischiava un'omonimia fastidiosa e si è così scelta la locuzione più tipica per i film sui disabili).
È facendo appello ai sentimenti migliori e raccontando le persone più splendide (c'è un breve montaggio di momenti con il padre che è un gioiello di retorica per immagini) che Io sono Mateusz "compra" gli spettatori. La moneta con cui li paga è una visione migliore della realtà, la possibilità di guardare una storia (più o meno) vera e credere che possa essere stata così bella, nascondendo le parti peggiori e mettendo in risalto solo la strada in discesa, tradendo addirittura anche il suo contesto prima metereologicamente e poi storicamente.
L'esatto contrario di Lo scafandro e la farfalla, l'incredibile film di Julian Schnabel che, partendo da presupposti simili (un essere umano intrappolato nel suo corpo, incapacitato ad esprimersi), è ben più radicale e drastico nelle scelte (non solo il punto di vista quasi solo in soggettiva ma anche l'angoscia di una vita diversa e peggiore rispetto a quella condotta prima dell'incidente). È la differenza tra prendere di petto persone, eventi e asperità e rifugiarsi in una storia che come Mateusz è imprigionata in un film che si esprime per lei, a zucchero e canditi.