Io sono Daredevil, la recensione

Abbiamo recensito per voi Io sono Daredevil, volume che raccoglie alcuni degli episodi più significativi della storia di Matt Murdock

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È davvero un momento glorioso per il personaggio di Daredevil, uno dei più affascinanti e di spessore della Marvel Comics. Complice il successo della serie TV con protagonista il Diavolo Custode di Hell's Kitchen targata Netflix, la cui recente seconda stagione ha raccolto grandi consensi, Matt Murdock non è mai stato così sulla cresta dell'onda. Nel corso degli Daredevil è stato, infatti, protagonista di alcune delle più memorabili ed egregie, nonché autoriali storie a fumetti della Casa delle Idee, grazie al lavoro compiuto da tanti grandi autori, Frank Miller su tutti, il quale ha ridefinito e ampliato la mitologia del personaggio.

In occasione del ritorno sul piccolo schermo di Matt Murdcok, avvocato cieco di giorno e giustiziere mascherato di notte, Panini Comics ha proposto ai lettori italiani una bella e corposa raccolta di alcune degli episodi singoli più noti e significativi della storia del "Cornetto", nel volume intitolato Io sono Daredevil.

In questo sono raccolte storie davvero memorabili, a partire dall'esordio di Daredevil, datato 1964, in una storia intitolata L'origine di Devil e firmata da Stan Lee e Bill Everett, i creatori del personaggio. In tale episodio, viene mostrata la prima missione in costume di Matt Murdock, deciso a vendicarsi degli assassini di suo padre. In un racconto bizzarro, e ben lontano da quello che diverrà poi il canone delle sue storie, Daredevil fa la sua comparsa con il suo primo e colorato costume giallo, e vengono gettate le fondamenta della sua mitologia e del suo ricco e importante cast di comprimari. Facciamo poi un salto al 1965, con la storia In lotta contro Sub-Mariner! (Daredevil vol. 1 #7) sempre scritta da Lee e disegnata da Wally Wood: è qui che i lettori compresero veramente quanto Matt fosse davvero un "uomo senza paura", tanto da arrivare a sfidare uno dei personaggi più potenti dell'Universo Marvel, Namor, disposto a sacrificarsi pur di proteggere la sua città dalla furia dell'atlantideo.

Passano gli anni, e i fumetti di Daredevil divengono sempre meno scanzonati e con contenuti più adulti, che ben si sincronizzano con gli eventi dei tardi anni Sessanta e l'inizio dei Settanta. Nelle storie Prendi la mia mano, fratello! (Daredevil vol. 1 #47) ed E la morte è una donna chiamata Vedova (Daredevil vol. 1 #81), scritte rispettivamente da Lee e Gerry Conway, infatti si affrontano tematiche molto serie, come la morte e la Guerra del Vietnam. Ai disegni troviamo il grandissimo Gene Colan, un artista che con il suo stile realistico e dinamico ha saputo ritrarre il Diavolo Custode in maniera incantevole.

In Duello! (Daredevil vol. 1 #146), di Jim Shooter e Gil Kane (due leggende immortali del fumetto americano) assistiamo a un cruento faccia a faccia tra il protagonista e il villain che ha fatto di tutto per rovinargli la vita: Bullseye. Poco dopo, fa il suo esordio sulla testata dedicata al personaggio proprio Miller, autore di un indimenticabile e lungo ciclo su Daredevil: è qui che entra in scena Elektra (nella storia omonima pubblicata su Daredevil vol. 1 #168), forse l'amore più grande di Matt Murdock, così come la più grande fonte di sofferenza per l'uomo. Proprio la spietata assassina greca trova la sua fine sempre a opera di Miller, nella storia L'ultima mano (Daredevil vol. 1 #181), assassinata brutalmente proprio da Bullseye. Questo evento segnerà per sempre il futuro del Cornetto, così come tutti gli altri elementi introdotti da Miller porteranno Daredevil su nuovi livelli narrativi, basti pensare all'introduzione della setta nipponica de La Mano e l'utilizzo di Kingpin come nemesi del protagonista.

Qualche anno dopo è il turno di Ann Nocenti di arricchire la continuity del protagonista, con un lungo, originale e apprezzato ciclo di storia, che vede per buona parte della sua durata un ispiratissimo John Romita Jr. ai disegni. La storia intitolata Il bullo (Daredevil vol. 1 #257), forse uno degli episodi singoli più eccezionali di sempre della testata, Murdock affronta (è solo uno dei tanti sconti tra i due) Frank Castle, il Punitore, un personaggio così simile eppure così antitetico rispetto a Daredevil (come avranno scoperto bene anche i "neofiti" gustandosi la seconda stagione della suddetta serie TV). Questa storia è particolarmente geniale perché viene narrata dal punto di vista dell'"uomo comune" (tutto fuorché un eroe) che assiste terrorizzato alla battaglia all'ultimo sangue tra i due vigilanti.

Continua il viaggio, che come ultime tappe ha tre storie firmate rispettivamente da Brian Michael Bendis (L'Universo, Daredevil vol. 2 #65), Ed Brubaker (La vita segreta di Foggy Nelson, Daredevil vol. 2 #88) e Mark Waid (Storia di Natale, Daredevil vol. 3 #7), tre sceneggiatori che hanno preso in mano la mitologia di Matt Murdock ridefinendola e arrichendola. Nella prima scopriremo le potenziali conseguenze della perdita della propria identità segreta da parte del protagonista, nella seconda punteremo i riflettori sul migliore amico di Matt, Foggy Nelson, e nella terza (vincitrice di un premo Eisner come miglior episodio singolo) ci commuoveremo leggendo del lato più umano del Diavolo più buono della storia dei comics.

Questo volume è, in definitiva, un'esperienza fantastica, e perfetta per tutti coloro desiderosi di scoprire il personaggio di Daredevil nel "mondo" in cui è nato. Una raccolta dignitosa e affascinante, che esplora tutti gli angoli, anche quelli più bui, di un uomo che non è nato per essere un eroe (anzi, tutto nella vita sembra remargli sempre contro), ma che lotta con tutto se stesso per cercare di esserlo. Riuscendoci, a modo suo.

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