Io non Sono un Assassino, la recensione
Affaticato da una trama non lineare e schiacciato da citazioni argentiane, Io Non Sono Un Assassino è pasticcio poco comprensibile
La trama già è difficile, tutta fatta di avanti e indietro nel tempo, di un’amicizia da ricostruire tramite diversi eventi negli anni, al di qua e al di là della barricata della legge. Ci sono morti, soldi, massoneria e su tutto regna un mistero di cosa sia potuto accadere tra questi amici. Ma è confusissimo. Io Non Sono Un Assassino non riesce mai nella difficile impresa di smembrare un trama, raccontarla non linearmente, e lo stesso renderla comprensibile. Tuttavia qua e là l’impressione è anche che forse non ci stiamo perdendo molto, perché quel poco di chiaro soddisfa davvero a sufficienza.
Il montaggio vorrebbe o forse dovrebbe aggiustare ma la ricerca ossessiva di un tono argentiano lo schiaccia. Pictures At An Exhibition di Emerson Lake and Palmer all’inizio è una piacevole novità, così sospesa su una panoramica tropicale lussuosa, alla fine invece è un martello che ossessiona, tanto è stata sparata fortissimo in ogni momento morto possibile e senza la capacità di trovare ogni volta un buon rapporto con le immagini. Lo stesso si può dire dei sentori da giallo e della superflua e un po’ ingenua citazione finale del volto dentro al quadro di Profondo Rosso.